L’area riformista e cattolico-liberale ribadisce che l’europarlamentare di Left è il candidato ideale per battere il centrodestra, ma lancia un preciso monito al partito di Giuseppe Conte che ha portato il suo nome ai tavoli di concertazione senza averne preventivamente incassato la disponibilità
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Passerà Ferragosto e forse solo allora si asciugherà il pantano in cui il centrosinistra calabrese è finito con tutte e quattro le gomme. In un altro articolo il nostro network ha evidenziato come Pasquale Tridico non abbia mostrato aperture, né abbia finora palesato segni di cedimento alle avance di Giuseppe Conte e dei giornali di riferimento del Movimento 5 Stelle. Il suo nome ha frenato ogni slancio di venire a capo del nodo candidatura prima del week end di metà agosto e, a meno di improbabili summit da sotto l’ombrellone, tutto è rimandato alla settimana prossima. Quasi come se le liste non andassero consegnate tra tre settimane.
L’area riformista e cattolico-liberale costituitasi di recente in un unico soggetto politico in vista della tornata elettorale del 5-6 ottobre, ha ribadito la propria predisposizione a sostenere l’europarlamentare. In un nuovo documento condiviso, tuttavia, lancia un monito all’ex presidente dell’Inps e al partito che lo ha proposto. «In merito alle ricostruzioni giornalistiche relative alle imminenti elezioni regionali - evidenziano - riteniamo Pasquale Tridico per forza elettorale e qualità il candidato ideale alla presidenza della Regione Calabria. Si tratta di una personalità, a nostro avviso, affidabile, capace e competente».
«Se dovesse accettare di gareggiare alle prossime elezioni, la coalizione di cui facciamo parte non avrebbe più bisogno di dilungarsi in discussioni - proseguono Federazione Riformista, Azione, Italia Viva, Psi, Pri, +Europa e Mezzogiorno Federato -. Tridico è innamorato della Calabria e il suo profilo umano e professionale evidenzia che i figli di questa terra, in grado di dare un contributo per il suo riscatto, non possono tirarsi indietro. Il momento politico e sociale che vive la nostra regione è estremamente delicato, anche perché le dimissioni del presidente Occhiuto provocheranno un blocco di tutte le attività amministrative, compreso quanto è necessario fare per l’attuazione del PNRR».
«Il centrosinistra guidato da Tridico può essere vincente avendo un programma innovativo ed efficace in tutti i settori dove si registrano emergenze, ad iniziare dalla Sanità. Può quindi determinare una vera e propria svolta per il riscatto della Calabria. Se fossero vere le indiscrezioni di giornata - sottolineano Domenico Marino, Gianmarco Manfrinato, Giuseppe Aieta, Fabio Signoretta, Sandro Fabiano, Francesca Straticò e Sandro Principe - l’onorevole Tridico e il Movimento 5 Stelle si assumerebbero la grave responsabilità di far perdere tempo prezioso e di creare difficoltà all’alleanza di centrosinistra».
Per l’area riformista e cattolico-liberale «un’eventualità del genere dimostrerebbe oltretutto un’evidente incapacità di leggere la politica alta». «Questo - concludono- perché l’alleanza di centrosinistra con Tridico candidato rappresenta una vera e propria innovazione ed un esempio di come costruire una coalizione che, se riproposta a livello nazionale, potrebbe battere anche il centrodestra di Giorgia Meloni alle prossime elezioni politiche. Si deve capire che Tridico non è una lepre. Se scappa si va oltre, su altre figure vincenti di cui è ricca la coalizione».