«Non ho mai mancato una riunione del Consiglio, perché ho creduto fosse istituzionalmente giusto e corretto. Qualcuno mi rimprovera di aver piegato la volontà del Consiglio ponendo anche per la prima volta in Calabria la questione di fiducia. Non era mia intenzione essere autoritario, ma dare determinazione al mio agire politico». Anche se la prassi non lo prevede, il presidente Roberto Occhiuto prende la parola per chiudere il dibattito sulle sue dimissioni. Lo fa non facendo il classico consuntivo di legislatura, per quanto interrotta, ma prova a rimettere in prospettiva gli ultimi giorni convulsi. 
«Non ho la presunzione di dire di aver risolto i problemi – spiega – ma di certo ho lavorato con grandissima determinazione. La mia intenzione era collegare la mia vita politica agli obiettivi fissati per la Calabria. Nessuno vuole anteporre la propria sopravvivenza politica ai programmi di governo e la stessa cosa sta accadendo ora. Io ho detto che non mi sono dimesso per l’avviso di garanzia, ma in un paese civile gli avvisi di garanzia non si strumentalizzano».

Occhiuto punta l’indice contro la stampa che «fa uscire fake news: il mio è stato un atto di grande coraggio di chi ha la coscienza a posto». Endorsement anche per Filippo Mancuso, presidente dell’assemblea regionale: «Sappiamo che chi ha svolto il ruolo di presidenza l’ha svolto con un rigore straordinario a volte creando anche disagio nella maggioranza. Questa vicenda per me – torna alle indagini – è stata una vicenda di grande sofferenza e nonostante tutto non me la sono presa con la magistratura perché sono un uomo delle istituzioni. Ho perfetta coscienza del fatto che sarò archiviato e mi sono dimesso perché il clima che si è generato non mi avrebbe consentito di concludere serenamente la legislatura».

Poi rivolgendosi alle opposizioni per rintuzzare le accuse di aver voluto accelerare il voto, dice: «Perché in quattro anni non avete creato un’alternativa? Perché non ci avete pensato prima? Io non so quando stabiliremo la data delle elezioni, ma non siate nervosi, se siete convinti di avere così tanti argomenti».
«Io ho dato tutto per questa regione, perché la amo – conclude –. Ho messo a rischio la mia salute, figuratevi se questa mia scelta l’avrei fatta guardandola al mio interesse. Credo che questo processo di cambiamento che ho messo in moto si sarebbe fermato a causa di chi utilizza la magistratura per sconfiggere gli avversari».