Su sponde opposte

Ponte sullo Stretto, Salvini e Schlein uniti soltanto dal viaggio in aereo: è sfida totale tra i due leader sul progetto

In volo assieme, divisi sulla grande opera (e non solo). I segretari di Pd e Lega si avvicinano alle Europee: per entrambi c’è la necessità di recuperare terreno politico. I dem cercano di smarcarsi dal campo largo, il Capitano si rifugia nella fedelissima Calabria

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di Massimo Clausi
22 marzo 2024
16:21

Una sfida a distanza, magari per dimenticare le amarezze degli ultimi giorni. Matteo Salvini ed Elly Schlein si sono sfidati oggi dalle due diverse sponde dello Stretto: la dem in marcia a Messina per dire no al Ponte, il Capitano a Reggio Calabria a presentare treni.

«La Schlein era con me in aereo. Abbiamo scherzato. Io le ho detto “io vado per costruire, tu per fermare”. È il bello della democrazia. Non capisco come si possa dire di no a delle opere pubbliche che creeranno decine di migliaia di posti di lavoro. Ripeto, è il bello della democrazia. Qualcuno dice che non bisogna fare infrastrutture. Per me, per la Lega e per il ministero che dirigo, le infrastrutture servono in Sicilia e in tutta Italia. Con la Schlein ci siamo incontrati e salutati e abbiamo sorriso. Abbiamo idee diverse», ha detto Salvini ai giornalisti appena atterrato in Sicilia, prima di una giornata che lo ha condotto nel pomeriggio in Calabria.


Una rappresentazione plastica della distanza che esiste fra i due leader, ma che nasconde la necessità per entrambi di recuperare terreno politico.

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La Schlein è alle prese con l’imbarazzante questione Basilicata dove i candidati vanno via come kleenex. Sente il fiato di Giuseppe Conte sul collo (e nei sondaggi) e sa che deve smarcarsi dalla storiella del campo, stretto o largo che sia, e cementare un’alleanza sociale che parta dalle questioni vere, come il Ponte appunto. Una vicenda che vede allargarsi sempre più il fronte di chi lo giudica come una sorta di eco crimine.  Prima del corteo di Messina, nei giorni scorsi. al centro sociale Cartella di Reggio Calabria si è svolto un confronto con il professore Alberto Ziparo, urbanista, e l’avvocato Aura Notarianni del Wwf Italia. Un dibattito che si è sviluppato fra gli allarmi degli ambientalisti e l’ironia di chi crede che l’opera sia soltanto propaganda salviniana, quindi non verrà mai realizzata e l’unico rischio è fare un regalo consistente a chi è incaricato di realizzarlo.

Il problema è che i dubbi sul Ponte crescono. In questo clima arriva anche Salvini che da tempo sente il vento cambiare; avverte una danza intorno ai salviniani che hanno altre tradizioni politiche e che hanno scelto la Lega solo per il loro leader, per l’esperimento nazionale che però adesso si sta esaurendo. Del resto i risultati delle ultime regionali sono chiarissimi: Forza Italia è sempre più vicina alla Lega e il sorpasso non è più utopia.

Il Capitano sa insomma che la nave è in ammutinamento, al Nord dove non è gradita la linea sovranista e di ultra destra e al Sud dove l’autonomia differenziata è concetto difficile da diffondere.

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Salvini allora si rifugia in Calabria dove il partito, che da quando è nato è sempre sotto commissario, risponde ancora ai suoi voleri e dove non si registra alcun dissenso interno. Ad accoglierlo c’è infatti il commissario regionale, nonché componente del cda Stretto di Messina Spa, Giacomo Francesco Saccomanno che tira fuori numeri incoraggianti. In una nota ricorda, infatti, come nel 2021, su un totale di 950 persone (715 sostenitori e 235 militanti), i sostenitori rappresentavano il 75.26% e i militanti il 24.74%.

Nel 2022, su un totale di 1376 persone (981 sostenitori e 395 militanti), i militanti erano il 28.69%. Nel 2023, su un totale di 2346 persone (1536 sostenitori e 810 militanti), i sostenitori rappresentavano il 65.48% e i militanti il 34.52%. Le percentuali di crescita per i sostenitori sono circa del 37.06% (2021-2022) e del 56.28% (2022-2023), mentre per i militanti sono circa del 68.09% (2021-2022) e del 105.06% (2022-2023). Per rendere più semplice il conto, Saccomanno ricorda che oggi la Lega Calabria può contare su una pattuglia di cinque consiglieri regionali, due deputati e una senatrice. Se questa pattuglia viaggia politicamente compatta o meno è altra questione che si potrà toccare con mano già nel prossimo consiglio regionale. All’ordine del giorno ci sono le comunicazioni del presidente Occhiuto sul piano di riorganizzazione della rete ospedaliera fortemente criticato dai due deputati del Carroccio. Che farà in aula il gruppo consiliare?

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Dubbi che al momento non interessano Salvini che con le Europee alle porte ha una fretta incredibile di portare risultati fossero pure le città di container che dovranno ospitare gli operai occupati nei 48 cantieri del Ponte. Ma il Ministro vuole anche dimostrare che l’attenzione della Lega non è esclusivamente incentrata sul Ponte. Eccolo allora a Reggio per presentare i nuovi intercity acquistati grazie al Pnrr e che fanno parte di un investimento più complessivo sulla rete ferroviaria calabrese da 34 miliardi. Eccolo annunciare gli investimenti di tre miliardi per la Ss 106, mentre sull’alta velocità in Calabria è meglio glissare.

Cerca calce e cemento, Salvini, per respingere gli attacchi che gli vengono dall’esterno ma anche all’interno del partito con sempre più militanti che auspicano un congresso che potrebbe portare a un cambio di leadership.

Giornalista
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