Carte, numeri, cifre. Mario Oliverio parla per oltre un’ora, in vecchio stile Pci, per confutare la tesi, abbastanza azzardata per la verità, dell'attuale presidente della Provincia Rosaria Succurro. Questa aveva imputato il disavanzo dell’ente, che supera gli ottanta milioni di euro, proprio all’amministrazione Oliverio che resse la Provincia fino al 2014.

Al di là dell’oggetto della conferenza stampa, però, c’è altro. Una denuncia molto forte su una gestione “allegra” delle risorse pubbliche. Oliverio lo grida al microfono, parla di controllo della legalità che è sparito, di incarichi affidati a iosa, di affidamenti esterni a più non posso. «Non ho paura di denunce, anzi. Rilancio. Qualcuno mi chiami e gli dimostrerò punto per punto alcune cose di cui sono venuto a conoscenza».

In particolare l’ex presidente dà due anticipazioni. Il primo è un progetto di Project financing per la manutenzione dei riscaldamenti e degli impianti elettrici degli edifici scolastici di competenza della Provincia. La durata è di 20 anni per un importo di 82 milioni più Iva. «Una sola ditta partecipante - sottolinea Oliverio - e un bando preparato in quasi un mese, quando il project financing è una pratica particolarmente complessa».

Poi parla di una gestione della cosa pubblica che ha come modello il Comune di Cosenza, quando il centrodestra ha lasciato un buco da 320 milioni. Un altro esempio è la ciclovia realizzata dalla Succurro ma questa volta nelle vesti di sindaco di San Giovanni in Fiore. «Sono stati spesi 1,2 milioni di euro per disegnare una bicicletta su strade già esistenti, senza mettere cordoli, senza creare tracciati riservati, senza nessun intervento sulla sicurezza».

Ma non finisce qui. Oliverio tira fuori il verbale della prima seduta del consiglio provinciale dell’era Succurro. All’epoca il consiglio certificò un disavanzo di circa 30 milioni e l’approvazione dell’ultimo rendiconto della sua gestione che sanciva invece un avanzo di oltre 9 milioni. Oliverio rivendica i due Oscar di seguito per il Bilancio, i risultati delle ispezioni dei magistrati contabili. Tutto questo facendo corposi investimenti. Ad esempio ben 30 scuole, molte palestre, il restauro del vecchio palazzo della Provincia e l’acquisto del palazzo della Fondazione Carical su corso Telesio, nonchè i locali del palazzo Carime di Vaglio Lise. Operazioni che consentirono di abbattere i fitti passivi da 8 milioni l’anno a 900mila. Non solo, ma l’ex presidente dice di aver realizzato anche diversi centri di viabilità nei grandi comprensori dotandoli di uomini e mezzi. «Questo per evitare il ricorso all’esterno nella manutenzione delle strade e nello spazzamento della neve, perché queste operazioni non sono collaudabili», aggiunge con un pizzico di malizia.

Ma c’è un sotteso politico a questa conferenza stampa/comizio. In sala i giornalisti erano la minoranza. In prima fila vecchi volti della politica cosentina che non si vedevano da tempo e, soprattutto, una nutrita rappresentanza dei riformisti che hanno dominato le recenti amministrative di Rende. In prima fila anche il segretario regionale del Psi, Luigi Incarnato, contento come fosse Natale. Sono prove tecniche di un nuovo blocco progessista-riformista alternativo al Pd in vista delle regionali?