Il primo cittadino Fabio Signoretta ha adottato una direttiva che autorizza lo svolgimento di eventi e confronti sul voto anche nella giornata di sabato 7 giugno: «Non una provocazione ma un atto dovuto»
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In risposta alla «carenza di informazione istituzionale» che sta accompagnando i referendum dell'8 e 9 giugno, il sindaco Fabio Signoretta, che guida il Comune di Jonadi, ha adottato una direttiva che mira ad autorizzare lo svolgimento di eventi informativi e confronti pubblici anche nella giornata di sabato 7 giugno, ricadente nel cosiddetto silenzio elettorale.
«Non mi sento affatto colui che sfida lo Stato - ha dichiarato il primo cittadino, esponente di +Europa -. Semmai, oggi, mi considero tra gli ultimi a difenderne davvero le fondamenta: partecipazione, pluralismo, trasparenza. Dare voce a tutte le posizioni è un dovere civico, non una violazione. È la nostra Costituzione a chiederci di non restare in silenzio proprio nei momenti decisivi».
La direttiva intende dunque consentire l'opportunità di utilizzare spazi pubblici comunali per eventuali iniziative civiche aperte al confronto tra comitati o gruppi di opinione con diverse posizioni sul referendum, a condizione che siano rispettati i principi di imparzialità e neutralità.
»Autorizzare momenti pubblici di confronto anche alla vigilia del voto non è una provocazione - ha aggiunto - ma un atto dovuto. È un gesto di responsabilità democratica per contrastare una condizione inaccettabile: milioni di persone sono chiamate a votare senza che sia stato loro spiegato chiaramente cosa c'è in gioco. Il problema non è il dissenso, che è legittimo. Il problema è che manca la conoscenza minima per scegliere, anche solo per scegliere di non partecipare».
La misura, di cui il primo cittadino di Jonadi ha inteso assumersi ogni responsabilità, rientra in una linea di azione amministrativa improntata alla tutela dei diritti fondamentali, anche nei contesti più difficili: «È un gesto forte - conclude - ma è un gesto in nome della democrazia».