I dem attaccano: «La condizione socioeconomica della Calabria è disperata. La regione vuole un governo che investa nella giustizia sociale e nella coesione»
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«La condizione socioeconomica della Calabria è disperata, come i dati confermano. Quasi metà della popolazione è a rischio povertà o esclusione sociale, oltre 150mila famiglie vivono in povertà energetica, decine di migliaia di ragazzi non hanno la possibilità di acquistare libri o di proseguire gli studi universitari. In questa situazione drammatica il reddito di dignità è un dovere morale della politica, in quanto indispensabile a garantire un sostegno immediato alle famiglie più fragili». Lo afferma il Pd Calabria, che attacca: «A partire dal governo Meloni, la destra non ha mosso un dito per assistere le famiglie e i singoli in difficoltà. Anzi, ne ha peggiorato le condizioni togliendo il reddito di cittadinanza, l’unico strumento che aveva consentito a migliaia di calabresi di sopravvivere in una regione con il tasso di povertà più alto d’Italia».
«Adesso – prosegue il Pd – non è più possibile perdere tempo come ha fatto il centrodestra, che si è girato dall’altra parte e ha curato soltanto gli interessi della casta e dei ricchi. Occhiuto e i suoi hanno scelto di ignorare i più deboli, scaricando i costi della crisi sulle famiglie e sulle nuove generazioni. È un fallimento politico e morale che la Calabria non può permettersi». «Il centrosinistra restituirà ciò che il centrodestra ha tolto ai deboli e darà dignità e speranza alle persone più bisognose. La Calabria vuole un governo che non abbandoni più gli ultimi e – concludono i dem – che investa nella giustizia sociale e nella coesione».