Guerre interne

Resa dei conti nel Pd Lamezia, la consigliera regionale Bruni alla testa di 337 dissidenti contro il segretario cittadino Masi

In questi giorni si sta consumando una vera e propria guerra tra una componente che ruota intorno alla scienziata lametina e l'altra guidata dal delegato cittadino che ha convocato per oggi un’assemblea relativa alla Conferenza Programmatica che si terrà domani a Soveria

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di Sonia  Rocca
18 aprile 2024
12:40

Nel Pd di Lamezia Terme è in corso un confronto molto acceso. Potremmo definirlo come una sorta di regolamento di conti partito già da un po' di tempo. Il fatto che i Dem, in Consiglio Comunale, non abbiano, allo stato, neanche un rappresentante, risulta essere la conseguenza di dinamiche divisive che arrivano da lontano.

Circostanza che comunque non si era mai presentata prima. In questi giorni si sta consumando una vera e propria guerra tra una componente del partito che fa capo alla consigliera regionale Amalia Bruni e l’altra che ruota intorno alla segreteria cittadina guidata da Gennarino Masi. Il dissenso sfociato nel documento di sfiducia dei 337 tesserati contro Masi ruota, a quanto pare, intorno all’attività della segreteria cittadina che non coinvolgerebbe le figure istituzionali del partito come, appunto, Amalia Bruni la quale, qualche mese fa, proprio su questo punto aveva inviato una lettera ai vertici del partito regionale e provinciale.


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Altro punto divisivo sarebbe il rapporto con il Movimento Lamezia Bene Comune e con il consigliere Piccioni che peraltro, con la sua candidatura alle scorse provinciali di Catanzaro nella lista dei Progressisti, aveva consentito la presentazione di quella lista date le evidenti difficoltà del partito a metterla in piedi. A quanto pare Masi non ci sta, vuole andare avanti snobbando il documento degli iscritti che in sostanza lo hanno sfiduciato e convoca per oggi, 18 aprile, l’assemblea del partito con all’ordine del giorno la discussione relativa alla Conferenza Programmatica che si terrà domani a Soveria. Assemblea la cui disertazione dell’altra componente è stata annunciata con un altro documento.

 «Prendiamo atto – si legge dunque nel comunicato - che viene convocata un’assemblea degli iscritti dopo sei mesi e senza previa decisione dell’organismo direttivo del partito. Tale riunione risulta essere illegittima, attesa la mancata ed inspiegabile convocazione di numerosi iscritti, oltre che tardiva in quanto a ridosso della stessa Conferenza Programmatica. Evidenziamo – prosegue la nota- che il documento firmato da centinaia di iscritti al Pd, di cui sono trapelati i contenuti sulla stampa, richiede una discussione approfondita rispetto alle questioni serie e di assoluto rilievo poste all’attenzione degli organismi dirigenti». Sulla base di queste considerazioni, gli iscritti che stanno agitando le acque nel Pd di Lamezia ritengono di non partecipare all’assemblea di oggi. E invece saranno domani a Soveria Mannelli, dove, certamente, a margine della Conferenza Programmatica ci potrebbe essere un confronto anche sulla querelle lametina che in ogni caso Nicola Irto dovrà in qualche maniera mediare.

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Nel frattempo il presidente del Pd cittadino, Francesco Grandinetti, sollecitato sulla questione, ha così dichiarato: «Sono mortificato dal fatto che figure importanti del nostro partito, istituzionali e non, mandino in pasto alla stampa argomentazioni che devono invece essere trattate all’interno del partito stesso e portate fuori solamente dopo democratiche e legittime riunioni per rafforzare il partito anziché indebolirlo. Come invece avviene facendo fuoriuscire notizie incomprensibili ai più. Le persone vogliono una coalizione compatta. Non interessano alla gente le diatribe politiche da qualsiasi parte vengano». Seguiremo gli sviluppi nelle prossime ore.

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