Una mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina è stata presentata al Consiglio regionale della Calabria dal gruppo del Partito democratico - composto da Mimmo Bevacqua, Amalia Bruni, Ernesto Alecci, Raffaele Mammoliti, Giovanni Muraca e Franco Iacucci - e dal consigliere del Movimento 5 Stelle Davide Tavernise. Nei giorni scorsi un’altra mozione era stata presentata dal consigliere regionale Antonio Lo Schiavo (Misto – Liberamente progressiti), con la quale si chiedeva alla Regione Calabria di interrompere ogni tipo di rapporto con Israele.

Per quanto riguarda la mozione di Pd e M5s, nella premessa - è scritto in una nota - «viene ribadita la ferma condanna dell'orribile attacco terroristico compiuto da Hamas il 7 ottobre 2023. Ma è altrettanto chiaro l'allarme per quanto avvenuto dopo: le operazioni militari israeliane hanno provocato, secondo i dati citati, circa 60mila vittime, di cui oltre 16mila bambini, e l'incessante bombardamento ha costretto la popolazione palestinese a sfollamenti forzati di massa. Il blocco pressoché totale degli aiuti umanitari ha inoltre aggravato la crisi, portando milioni di civili alla fame e alla mancanza di cure mediche, in piena violazione del diritto internazionale».

La mozione denuncia anche «le politiche del governo Netanyahu, che non solo ha proseguito nei bombardamenti indiscriminati, ma ha autorizzato la creazione di 22 nuovi insediamenti in Cisgiordania, legalizzando avamposti già ritenuti illegittimi». Per i firmatari della mozione, l'Italia, «che già nel 2015, con una mozione parlamentare, aveva preso l'impegno a riconoscere lo Stato palestinese, non può più rimanere indifferente. Serve una presa di posizione chiara per contribuire a rilanciare la prospettiva dei “due popoli, due Stati” come unico percorso credibile per garantire pace e sicurezza reciproca».

La mozione impegna quindi la Giunta regionale calabrese a «sostenere il riconoscimento immediato dello Stato di Palestina, nei confini del 1967 e con Gerusalemme capitale condivisa; promuovere una posizione comune in sede europea per il riconoscimento della Palestina e il rilancio del processo di pace; esigere il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi israeliani, la protezione dei civili, il libero accesso agli aiuti umanitari e il rispetto delle regole del diritto internazionale umanitario; appoggiare il Piano arabo per la ricostruzione e l'amministrazione di Gaza, respingendo qualsiasi ipotesi di espulsione della popolazione palestinese; sospendere immediatamente le forniture di armi a Israele, promuovendo un embargo europeo sulla vendita e l'importazione di armamenti; sostenere l'introduzione di sanzioni contro il governo israeliano e i coloni responsabili di violenze in Cisgiordania; dare piena attuazione ai mandati di arresto della Corte Penale Internazionale e difenderne il ruolo nelle sedi internazionali».