“Testardamente unitari”. Questo il mantra della segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein. Visto da queste latitudini però lo slogan assume tutt’altro significato. Sembra che il Pd in Calabria debba necessariamente essere unitario perché ha perso la capacità di discutere. Questo emerge da due dati.

Come avevamo già scritto i congressi provinciali, laddove non unitari, si sono trasformati in risse a colpi di ricorsi e persino esposti alla Procura della Repubblica. Non solo ma se guardiamo i dati elettorali emerge anche un altro problema.

I dati sovietici nei circoli del Cosentino

Siamo in provincia di Cosenza dove i risultati dei circoli sono quasi paradossali. In alcuni una mozione vince 70 a zero, in altre 100 a una manciata di voti. Nemmeno nella vecchia e cara Urss si celebravano consensi così plebiscitari. Ovviamente questi numeri hanno coinvolto entrambi i candidati sia Matteo Lettieri sia Pino Le Fosse. Entrambi espressione dei dirigenti di partito (Guccione-Adamo-Bruno Bossio, Le Fosse; Bevacqua-Iacucci-Di Natale, Lettieri), per tutta la giornata di lunedì i dem cosentini non sono riusciti a capire chi fosse il segretario: alla fine i numeri hanno detto Lettieri ma sull’esito del congresso pendono ricorsi su circoli importanti come Rende e San Giovanni in Fiore e anche un esposto denuncia alla Procura della Repubblica da parte di Giuseppe Ciacco che lamenta di essere stato aggredito fisicamente nel circolo di Rende. Insomma un quadro davvero desolante.

Dicevamo che nemmeno in Urss c’erano consensi così bulgari. E’ evidente che i risultati sono frutto di chi ha le tessere in mano e porta gli “iscritti” a votare per una mozione o per un’altra. In questo quadro lo spazio per la discussione è stato pari a zero, con i militanti che hanno assistito quasi impotenti alla rissa fra big.

La solitudine di Bevacqua

Del resto, che il nervosismo nel partito si tagliava a fette lo dimostra la dichiarazione che a tarda notte ha diffuso il capogruppo regionale del Pd, Mimmo Bevacqua: «In questi ultimi 20 giorni - ha scritto - ho riscontrato tanta solitudine… ma quando si hanno le spalle robuste si ci difende sempre. Lo scarto di 300 voti al congresso provinciale mi compensa e gratifica delle amarezze, attacchi, volgarità subite. Grazie al consenso di tanti amici posso ritenermi soddisfatto di aver scelto e combattuto per un progetto diverso e alternativo a vecchi schemi e logiche del passato. Buon lavoro al neo segretario Matteo Lettieri».

A Catanzaro congresso unitario dopo forti polemiche

I numeri lo ripetiamo sono questi, ma ci sono ricorsi e controricorsi pendenti. Non è andata meglio a Catanzaro dove alla fine si è avuto un congresso unitario per il ritiro dell’altra candidatura, quella dell’ex consigliere regionale Francesco Pitaro che ha parlato del congresso come una giostra d’irregolarità. Pitaro era stato preceduto da Doris Lo Moro e l'ex segretario cittadino Gennarino Masi, che dopo aver denunciato gli "accordicchi" e il silenzio di Irto, hanno prima presentato la candidatura alternativa del giovane avvocato Antonio Pandolfo per poi salutare tutti e abbandonare i lavori del congresso. A quel punto Gregorio Gallello si è trovato candidato unico e quindi vincitore.

A Reggio e Vibo vittorie facili per Panetta ed Esposito 

A Reggio Calabria Barbara Panetta non aveva competitor e tutto è filato via liscio. Anche a Vibo Valentia la candidatura di Teresa Esposito, unica donna eletta alla guida di una federazione provinciale, aveva una opposizione blanda. Insomma dove non era unitario il congresso è finito in rissa di carte bollate. Se n’è accorto persino il Secolo d’Italia che ha preso spunto dal congresso di Cosenza per pungere la segretaria Elly Schlein. In questo quadro chiunque vinca il congresso a Cosenza è difficile parlare di nuovo. Il dato più preoccupante, però, è che tutto questo si è consumato nel silenzio assoluto della segreteria regionale e nazionale. Come dire, basta che facciate i congressi, tutto il resto non importa.