La senatrice interviene dopo le accuse di definanziamento: «le risorse restano destinate all’opera e saranno utilizzate secondo l’avanzamento dei cantieri»
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Il candidato del centrodestra pensa ad una città suddivisa in grandi centri e punta forte sul superamento dell'emergenza rifiuti e della crisi idrica. Sul bilancio: «Falcomatà dice bugie»
«Basta allarmismi: sulla SS106 non c’è alcun definanziamento. I soldi restano sull’opera e verranno spesi quando i lavori lo richiederanno, secondo il cronoprogramma reale».
La Senatrice della Lega Tilde Minasi interviene sulle polemiche delle ultime ore, relative ai presunti tagli in Legge di Bilancio nel finanziamento dell’arteria jonica, per porre fine alla disinformazione.
«Le accuse del Sindaco di Reggio Falcomatà e dell’On. Baldino – continua la Senatrice – sono fuorvianti: ciò che la Legge di Bilancio prevede è una rimodulazione tecnica delle annualità, non un taglio. E che a sostenerne il contrario siano due rappresentanti delle Istituzioni è ancor più grave: significa ignorare le regole basilari della gestione e della contabilità pubblica.
Quando si finanzia un’infrastruttura – spiega Minasi – le risorse si distribuiscono su più anni. Ma se in un dato anno l’opera non è pronta a spendere le risorse previste – per contenziosi, gare più lente, SAL che slittano – quelle somme restano ferme e diventano residui.
Con le nuove regole europee i residui pesano sui conti e possono paradossalmente mettere a rischio la stessa opera. La rimodulazione dunque serve a salvare i fondi, spostando le quote dagli anni in cui non si possono usare a quelli in cui si spenderanno davvero, evitando di bruciare risorse e di appesantire il bilancio».
«È un’operazione – dice ancora la Senatrice – prevista dagli strumenti di contabilità: la legge consente flessibilità nella gestione per allineare gli stanziamenti allo stato effettivo dei lavori e, dove ci sono somme andate in economia, consente di reiscriverle con i successivi provvedimenti di bilancio, a fronte dei cronoprogrammi aggiornati. In altre parole: nessuna rinuncia, ma un calendario più realistico per portare i cantieri a compimento».
La Senatrice insiste quindi sul punto politico: «Dire che “si taglia la 106” o che “si salva solo il Ponte” significa ingenerare paura senza motivo. Anzi, data la fonte delle polemiche, significa spargere fake news al solo scopo strumentale di mettere in cattiva luce l’avversario politico sperando di trarne vantaggio. Ma si tratta solo di bugie che si ritorceranno contro chi le diffonde.
Qui non si toglie un euro alla Calabria: si fa quello che ogni Amministratore serio dovrebbe volere, cioè mettere in sicurezza la spesa per non perdere fondi e non bloccare i lavori.
Nel 2026 restano risorse utilizzabili; e, dove servirà, si potranno riportare le somme sull’anno utile.
Infine, di fronte ai tanti che oggi giustamente “esaltano” invece l’opera – chiosa Minasi – voglio ricordare i fatti: l’impulso politico e i finanziamenti pluriennali sulla SS106 sono stati assunti con il Ministro Matteo Salvini al MIT, con vertici dedicati e stanziamenti per circa 3,8 miliardi sull’asse jonico calabrese. È lì che la programmazione è stata impostata e rafforzata, per aprire i cantieri e portarli a termine. E dovremmo per questo continuare a ringraziarlo, anziché attaccarlo.
«Alla Calabria – chiude – servono strade che si aprono e cantieri che avanzano, non propaganda fuorviante».

