La solitudine del presidente dimissionario. Tra consiglieri di traverso, cerchio magico che perde pezzi e "Roma" pronta con almeno 2 soluzioni di emergenza sul tavolo
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
«Fermati a Lamezia che ci prendiamo un caffè e vediamo che fare».
È venerdì 8 agosto. Sudano freddi e sono in diversi tra consiglieri di (pseudo) maggioranza che in vivavoce e in modalità online non sanno se raggiungere Palazzo Campanella, a Reggio. C'è da mettere la faccia e il sorriso al "colpo di Stato" di Roberto Occhiuto, trascinare i calabresi dalle spiagge alle urne per ragioni "altre" che non siano politiche. Una specie di lotta contro il tempo tra scrutinio di schede e "uffici" a notificare varie "questioni". Chi arriva prima? E perché? E che cambia?
«Ma sì andiamoci e decidiamo lì...». «Io non ci vado, ci tirano i pomodori dopo». C'è chi vuole cambiare lista, qualcuno nel partito del "ponte" giura che se c'è "lui" cambia persino schieramento. «E se poi va fino in fondo e vince e noi siamo fuori da tutto?».
Non è il sogno di una notte di mezza estate. È l'incubo di un giorno da pieno inferno. Che fare? «Ma davvero Giorgia permette tutto questo? Possibile che non interviene nessuno»? Dalla stazione di servizio di Rogliano, e sempre in modalità vivavoce e online, la "illuminazione"… «Ma sì, andiamo a giocare. Tanto "Roma" ha almeno 2 soluzioni sul tavolo in corso d'opera...». Della serie, facciamoci la foto insieme così stiamo dentro tanto poi...
Tutta la solitudine del presidente dimissionario. Che sa bene di trascinare con sé nel "corpo a corpo" e nella lotta contro il tempo giudiziario l'intero centrodestra di Calabria (col complice silenzio di quello nazionale). Tipo, lo sapevano tutti ma nessuno ha fatto niente nonostante da "Reggio" e da "Catanzaro" si muova una ondata di gelo (politico) senza precedenti. «Ma come si fa a portare la gente al voto così solo perché teme per i cazzi suoi...» fa l'ultimo vivavoce della serie. Che si fa scappare il fuorionda. «Manco i suoi lo seguono più e vedrete che il suo partito non riesce nemmeno a fare la lista».
Il "cerchio magico" è in stato d'ansia. Perde pezzi e in ogni caso adrenalina. Sai com'è, la battaglia contro il tempo e soprattutto contro altri Palazzi diversi dalla politica mette paura. Male non fare paura non avere, certo. Ma si sa poi come va a finire. Se si può "evitare" è meglio.
(Tutta) la solitudine del presidente. Persino intima. Dalle spiagge al voto e per vicende tutte sue non è un attimo. Non glielo dicono in faccia ma sotto sotto i calabresi non glielo perdonano...