A dieci giorni dal voto per le regionali in Calabria, il centrosinistra continua a interrogarsi sulle cause della pesante sconfitta. In questo clima di resa dei conti interne, arriva la lettera aperta di Bruno Villella, componente dell’Assemblea nazionale del Partito Democratico, indirizzata alla segretaria Elly Schlein. Un testo durissimo, in cui l’esponente dem punta il dito contro la «miopia e superficialità» del gruppo dirigente calabrese e chiede una riflessione «rigorosa e senza sconti».

«A sentire i commenti di alcuni dirigenti del partito – scrive Villella – che hanno avuto responsabilità di direzione e sono stati tra gli artefici principali delle scelte compiute in questi anni, c’è da rimanere increduli ed allibiti». Secondo lui, infatti, «sostenere l’ineluttabilità della sconfitta per i tempi ristretti dettati dal presidente uscente appare ai più come un’ingiustificata quanto palese impotenza, soprattutto per quanto non è stato fatto o fatto male».

Villella ricorda poi le parole pronunciate da Schlein in Calabria l’11 ottobre 2024, in occasione degli Stati generali della Montagna a Mormanno: «Ricordo con quanta determinazione ti sei rivolta al gruppo dirigente del PD calabrese sollecitandolo a delineare da subito il percorso di una reale alternativa. Dicesti di “non arrivare lunghi nella sfida contro Roberto Occhiuto, ma scegliere subito un candidato, possibilmente senza l’intermediazione del partito nazionale e senza cadere nel solito rituale del casting last minute e dei veti incrociati”. E ancora: “Scegliete al più presto un candidato partendo dai sindaci e dai territori. Fate voi ma fate presto”».

Quelle indicazioni, sottolinea Villella, «sono rimaste completamente inascoltate dagli stessi che ora piangono sul latte versato, piuttosto che fare autocritica». Nei mesi successivi, denuncia, «non vi è stata traccia di quel percorso. Anzi, si sono celebrati congressi farlocchi, con un solo punto all’ordine del giorno: zero discussione e confronto».

«I congressi – aggiunge – sono stati ridotti a semplici votifici di una platea di iscritti ridotta al minimo storico, funzionali solo a garantire candidature e posti di potere». Intanto «le luci dell’opposizione si sono spente», mentre la Calabria affrontava una situazione economica e sociale sempre più grave, con «una drammatica condizione del servizio sanitario, incapace in diversi casi di garantire persino gli interventi di emergenza-urgenza».

Villella ricorda anche la morte di Serafino Congi a San Giovanni in Fiore, vicenda su cui Schlein si era personalmente interessata incontrando la moglie della vittima: «Occhiuto ha potuto godere del doppio vantaggio di uno spregiudicato uso del potere e dell’assenza di opposizione politica ed istituzionale».

Nella sua analisi, Villella non risparmia critiche al partito regionale: «Si sono consumate condotte consociative su punti e scelte nevralgiche che hanno contribuito a determinare confusione ed appannamento della funzione del nostro partito e schieramento». Una deriva testimoniata, scrive, «dalle sconfitte clamorose nei Comuni, da Lamezia Terme a Rende, passando per tante altre realtà storicamente roccaforti della sinistra».

Per l’esponente dem è arrivato il momento della verità: «Cara Segretaria, credo che converrai su quanto ora sia necessaria una riflessione ed un’analisi rigorosa, approfondita e senza sconti sulle ragioni di questa pesante sconfitta, che è la terza dopo quelle del 2020 e del 2021».

Villella invita a un’opera di ricostruzione «necessaria per riacquisire credibilità e fiducia verso la nostra comunità, da tempo dispersa in una regione sempre più in crisi». E avverte: «Bisogna abbattere i recinti funzionali alla conservazione di ruoli e spazi di potere, sempre più ristretti».

Infine, un appello diretto alla segretaria: «Il tuo contributo sarà determinante se proiettato a rimuovere le cause che hanno generato gravi anomalie nella vita del partito in Calabria. La nostra comunità, da tempo sofferente, ha bisogno di un Partito che ritorni ad essere la sua casa. Questo lo ritengo ancora possibile».