Protesta delle mamme per la chiusura punto nascita all'ospedale di Cetraro

VIDEO | Decine di future mamme si sono riunite nel piazzale del nosocomio per urlare la loro rabbia contro la chiusura del repato di Ostetricia, disposta ad agosto scorso. Ma il primario Angelo Cannizzaro è ottimista: «Riaprirà»

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di Francesca  Lagatta
14 dicembre 2019
08:23
La protesta delle mamme all’ospedale di Cetraro
La protesta delle mamme all’ospedale di Cetraro

Il maltempo che ha flagellato le coste della Calabria non ha impedito lo svolgimento della protesta organizzata dieci giorni fa dalle mamme e future mamme del Tirreno cosentino. Decine di donne, infatti, questa mattina hanno manifestato contro la chiusura del punto nascita dell'ospedale di Cetraro, dapprima stazionando nel piazzale sottostante, poi direttamente nel reparto di Ginecologia, dove il neo primario Angelo Cannizzaro ha accettato di incontrare le manifestanti.

Situazione inaccettabile

Le attività di quello che era l'unico punto nascita della costa tirrenica risultano sospese dallo scorso agosto a causa dinumerose criticità riscontrate durante le ispezioni sanitarie e amministrative effettuate per fare luce sulla tragica morte di Santina Adamo. La 36enne, lo ricordiamo, perse la vita il 17 luglio di cinque mesi fa per un'emorragia massiva sopraggiunta appena due ore aver partorito il suo secondo figlio proprio nella sala parto del nosocomio cetrarese. Ma da quando il reparto di Ostetricia ha chiuso i battenti, ufficialmente solo in via temporanea, si è generata una comprensibile psicosi tra le future mamme del Tirreno cosentino, che ora, in caso di emergenza, hanno due sole possibilità: recarsi all'ospedale di Lagonegro, in Basilicata, o all'ospedale Hub di Cosenza. A seconda della posizione geografica, entrambi i presidi si raggiungono dopo lunghi minuti, anche 90, tempi che si dilatano ancora in presenza di condizioni meteo avverse. In caso di neve alta, poi, dal Tirreno cosentino è del tutto impossibile raggiungere la città di Cosenza.


Le mancate promesse

Nonostante l'elevato numero di punti critici in elenco, sembrava che la soluzione fosse a portata di mano già poche settimane dopo la chiusura. Ipotesi avallata anche dalla visita in ospedale del direttore del dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, Antonio Belcastro, il quale aveva garantito la sottoscrizione della deroga necessaria per la ripesa delle attività. Cosa che non è avvenuta nemmeno quando è stato nominato il nuovo primario, il ginecologo Angelo Cannizzaro, dopo il diniego di Raffale Misasi e Gaetano Gigli. Effettivamente, la Regione Calabria aveva firmato un decreto con cui si garantivano al momento i parti "fisiologici", cioè quelli spontanei, che non necessitano dell'intervento medico; ma all'atto di convalidarlo, il commissario ad acta alla sanità Saverio Cotticelli non ha apposto la sua firma pare a causa del parere contrario del sub-commissario, che si occupa dell'area tecnica. Lo ha rivelato il sindaco di Cetraro, Angelo Aita, che segue passo per passo l'evolversi della vicenda.

«Dive sono medici e infermieri?»

Al fianco delle manifestanti c’erano anche i tantissimi studenti dei licei di Cetraro, diversi esponenti della locale amministrazione comunale, le sigle sindacali, il comitato pro ospedale e il direttore sanitario dello spoke Cetraro-Paola, Vincenzo Cesareo, che, a proposito della mancata riapertura del reparto di Ostetricia, ha parlato di vera e propria «indecenza, un atto di inciviltà». Non c'erano invece medici e infermieri. Alcuni di loro questa mattina osservavano da lontano la pacifica manifestazione senza mai intervenire. «Ringrazio le tante persone presenti - ha detto ancora il sindaco - ma sono dispiaciuto per l'assenza degli operatori sanitari, che anche in occasione di altri sit-in non abbiamo mai visto».

Oltre al danno la beffa: chiude la pediatria notturna

La protesta poi si è spostata all’interno dello stabile, nel reparto di Ginecologia. Ma durante l'attesa, le manifestanti sono state raggiunte, ironia della sorte, da un'altra spiacevole notizia. Il reparto di pediatria cesserà ben presto le sue attività notturne e cioè, dalle 20 alle 8. Dopo il divieto di venire al mondo, ai bambini di questa terra sarà vietato anche ammalarsi di notte.

Cannizzaro: «Serve un unico ospedale»

Poco prima di mezzogiorno, il primario di Ostetricia e Ginecologia ha fatto il suo ingresso nell'atrio del reparto, accolto, nonostante tutto, dagli applausi. «Fosse per me vi accoglierei tutte - ha detto Cannizzaro -, ma la tragedia accaduta alla signora Adamo non deve accadere a nessun altro. Al momento manca il personale, mancano medici, ostetriche e infermieri e devono essere fatte delle ristrutturazioni». I lavori partiranno ufficialmente lunedì. «Ma è tutta la Calabria ad essere in emergenza sanitaria - ha detto ancora Cannizzaro -. E vi chiedo di ragionare. Chi è che ci ha portato a questa situazione?», chiede facendo un chiaro riferimento alla politica. «Ad ogni modo si tratta solo di campanilismo - ha aggiunto -, bisognerebbe fare un solo ospedale, dove si possono curare tutti i pazienti e subito, con un livello di massima sicurezza». Ma alla fine il punto nascita di Cetraro riaprirà? «Sì - risponde convinto- ci sono buone prospettive».

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