Premi di produzione, i dipendenti del Pugliese scrivono alla Corte dei conti

Nel mirino «l'illegittimo» travaso di risorse da un fondo ad un altro avvenuto nel 2018: 1 milione e 200mila euro stornato dal fondo per le premialità

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di Luana  Costa
5 giugno 2020
16:29
L’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro
L’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro

La nota è indirizzata alla Corte dei Conti e all'ufficio ispettivo del ministero della Funzione pubblica. Ma il primo destinatario è la direzione generale dell'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro. E porta in calce la firma di 40 dipendenti che hanno maldigerito il piano delle performance varato nella sede di Madonna dei Cieli lo scorso 27 maggio. Il documento che assegna i premi di produzione furoreggia ancora tra le corsie dell'ospedale ma non per il successo riscosso, anzi. 

 


Il travaso di denaro

Questa volta i dipendenti hanno, infatti, preso la penna in mano chiedendo alle autorità competenti di vagliarne la legittimità. In primo luogo alla Corte dei Conti, chiamata a «verificare l'indebito trasferimento di risorse contrattuali destinate alle performance del personale del comparto». Il travaso di denaro è avvenuto, infatti, nel 2018; anno di riferimento dell'attuale piano. Un milione e duecentomila euro stornato dal fondo delle premialità verso quello degli straordinari e delle prestazioni aggiuntive che gravano sul bilancio aziendale e che servono a pagare le turnazioni aggiuntive svolte dai dipendenti oltre il normale orario di lavoro. Una prassi tanto invalsa all'ospedale da aver nel 2018 determinato uno sforamento del budget di 600mila euro, a copertura del quale vennero appunto impiegate le risorse del fondo premialità.

 

Prestazioni aggiuntive per tutti

Diffuso l'uso delle prestazioni aggiuntive, istituto impiegato nella maggior parte dei casi per sopperire alla carenza di personale dipendente determinato dal blocco del turn over. Vietate le assunzioni per ridurre i costi fuori controllo della sanità calabrese ma per erogare i servizi assistenziali si è continuato ad autorizzare senza soluzione di continuità le prestazioni aggiuntive pagate profumatamente a 60 euro l'ora ai medici e a 30 al personale del comparto. Stesso abuso registrato anche per gli straordinari.

 

Il meccanismo correttivo

Da qui il travaso di risorse da un fondo ad un altro e l'introduzione di un meccanismo compensativo che fissando paletti precisi conteggiava una parte dei mensili stanziamenti delle prestazioni aggiuntive come un'anticipazione del premio di produzione annuale. Sistema che è all'origine delle odierne differenze, in taluni casi spropositate, nell'assegnazione delle premialità tra un dipendente e un altro e che si sottopone oggi al vaglio delle autorità competenti. Oltre che alla Corte dei Conti la nota è indirizzata, infatti, anche all'ufficio ispettivo del ministero della Funzione Pubblica al quale si chiede di "verificare la legittimità di quanto avvenuto all'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio in merito all'illegittimo utilizzo di risorse contrattuali a pagare prestazioni aggiuntive non autorizzate dal commissario ad acta".

 

Quali criteri?

I 40 dipendenti - che hanno deciso di non ricorrere però al supporto del sindacato che, pure nel 2018, aveva sottoscritto l'introduzione di quel sistema attraverso un accordo sindacale - chiedono infine ai vertici aziendali di conoscere "l'algoritmo utilizzato per l'assegnazione delle quote" e "i criteri per la stesura della graduatoria di merito".

Giornalista
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