Sanità Calabria

Vibo, in servizio di guardia medica col papà come “bodyguard”. Il commissario Asp: «I medici hanno paura»

Il generale Battistini ha toccato con mano durante un sopralluogo l'insicurezza percepita sul posto di lavoro: «Spero che non si debbano più temere aggressioni e furti». Avviata un'indagine interna dopo la chiusura della postazione a Pizzo nel giorno di Natale

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di Cristina Iannuzzi
30 dicembre 2023
10:43

All'indomani del cartello affisso il giorno di Natale davanti alla porta dell’ambulatorio di guardia medica a Pizzo, che comunicava la chiusura della postazione, il commissario dell’Asp di Vibo Valentia, Antonio Battistini, fa sapere di avere avviato un’indagine interna «per valutare eventuali provvedimenti disciplinari».

Lo stesso rimarca: «La salute delle persone è la nostra priorità, ecco perché abbiamo programmato una copertura h24 delle principali postazioni di guardia medica sia il 31 che il primo gennaio». Saranno operative in particolare le guardie mediche di Maierato, Pizzo, Vibo Valentia, Vibo Marina, Tropea e Nicotera. «Quello che è successo a Pizzo è stato un evento eccezionale – spiega il commissario - dovuto a un improvviso malanno del medico di turno che ha abbandonato la postazione senza avvisare».


Ma è già proiettato al 2024 il generale Battistini, «con l’augurio che sempre meno medici si ammalino», sdrammatizza, per poi tornare serio: «La mia speranza è che i medici in servizio di notte smettano di avere paura. Che smettano di essere oggetto di aggressioni e furti. Sono da soli quando lavorano. E anche a Vibo è capitato che qualcuno si introducesse nell’ambulatorio per fare razzia di tutto, magari proprio mentre il medico era impegnato a visitare un paziente».

Una sensazione di insicurezza che lo stesso Battistini ha potuto riscontrare di persona solo pochi giorni fa: «Sono andato a fare un sopralluogo nella guardia medica di Vibo Marina. Seduto nell’ambulatorio c’era un signore. Era il padre della dottoressa in servizio che gli aveva chiesto di accompagnarla sul lavoro per paura di essere aggredita o rapinata. In quella circostanza il medico mi ha confessato con sollievo che presto sarebbe andata via perché si era specializzata. “Questa vita non la voglio fare più”, mi ha detto». Una vicenda che fa riflettere. «I medici non si sentono tutelati – conclude Battistini - né al pronto soccorso, né quando espletano il servizio di guardia medica. Ma anche quando sono impegnati nelle visite domiciliari la paura non manca. Anche questo timore costante è uno dei motivi che non ci consente di reperire con facilità nuovi medici».

Giornalista
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