L’atto è stato approvato nei giorni scorsi dal commissario straordinario dell’Asp Monica Calamai. Il componente della segreteria nazionale dell’associazione Scarmozzino: «Ci indigna e preoccupa»
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«La delibera nr 524 del 7 u.s. dell’azienda sanitaria crotonese, avente ad oggetto la manifestazione di interesse per proposta di iniziativa privata per progettazione, realizzazione e gestione di una nuova dialisi all’ospedale pubblico San Giovanni di Dio, ci indigna e desta enormi preoccupazioni». Lo si legge in una nota firmata dal componente della segreteria nazionale di Aned, Pasquale Scarmozzino. Il riferimento è ad un atto di recente approvato dal commissario straordinario dell’Asp di Crotone, Monica Calamai.
«La voce gestione accanto a quella di progettazione e realizzazione giustifica le nostre preoccupazioni. Essa va rivista e chiarita, perché condizionerà per decenni futuri la politica sanitaria nefrologica». L’associazione che tutela i diritti dei pazienti nefropatici si pone, quindi, una serie di interrogativi.
- Perché l’azienda crotonese si rivolge a terzi per la progettazione avendo un ufficio tecnico?
- L’esternalizzazione della dialisi è contraria alla mission del servizio pubblico, perché è una delle azioni principe delle aziende sanitarie pubbliche. A Crotone no?
- In sede pubblica, il soggetto erogatore (Asp Crotone) dovrebbe perseguire obbiettivi di salute in via esclusiva, o in via prioritaria obiettivi nell’esclusivo interesse dei malati.
- Le aziende private sono invariabilmente spinte ad aumentare il fatturato e quindi meno interessate ad interventi di prevenzione che impediscano ad un ammalato di finire in dialisi (e allo Stato di risparmiare molti soldi). Cosa si muove dietro?
- La missione di chi risponde a ditte esterne è quella della società che li paga che, quasi mai, coincide con quella dell’ospedale. Per esempio, a livello contrattuale al personale viene assegnato un infermiere ogni 3 pazienti o un infermiere ogni 5 pazienti? Bella differenza!
- Quale interesse avrebbe un’azienda esterna, appaltatrice di servizi diagnostico-terapeutici di ospedale pubblico, a contenere la riduzione delle relative prestazioni privilegiando interventi meno complessi, meno invasivi e meno remunerativi?
- I dializzati in outsourcing, nel caso di aggiuntive prestazioni sanitarie chi li cura e come?
- Quali poteri e responsabilità assume la direzione sanitaria del presidio ospedaliero nei confronti dei sanitari dipendenti dalla ditta esterna, o peggio vincolati da semplice contratto libero-professionale con la stessa?
- I direttori aziendali di Crotone, amministrativo e sanitario, che dichiarano nella delibera 524 essere d’accordo con la commissaria Calamai su quali basi sono d’accordo se si disconoscono i dati epidemiologici e le tipologie (età, origine malattia….) dei pazienti?
«Presidente Roberto Occhiuto blocchi la delibera 524 perché è uno scandalo! A Crotone non manca certo il personale!» è quindi l’appello rivolto da Aned al presidente della Regione Calabria. «Nelle sue prime dichiarazioni post voto, ha dichiarato di volere migliorare la sanità pubblica, oggi ci troviamo con suoi nominati che perseguono altra strada.
Così cappottiamo tutti prima del tempo e la salute pubblica, bene primario della popolazione, va a farsi benedire! Ci convochi, vogliamo collaborare per evitare il disastro!»

