A dieci giorni dal provvedimento, al polo oncologico Ciaccio-De Lellis di Catanzaro si teme che la chiusura per motivi di sicurezza dell'Unità Farmaci Antiblastici possa avere tempi lunghi o addirittura essere definitiva. Nel frattempo le funzioni dell’Ufa sono state trasferite al Policlinico Mater domini universitario di località Germaneto. L'azienda ospedaliera Dulbecco ormai è unica e tutte le strutture ricadono ovviamente sempre entro i confini cittadini. Ma i tempi per la fornitura dei farmaci antitumorali si allungano fra richieste, preparazioni e trasporti cosa che, unita alla delicatezza delle patologie ed al gran caldo, acuisce inevitabilmente le sofferenze dei malati e delle loro famiglie.

Una situazione che rischia di surriscaldarsi anche oltre le temperature record di questa estate e che da adito alle ricorrenti teorie su veri o presunti disegni volti a ridimensionare il ruolo delle strutture ospedaliere storiche di Catanzaro, il Pugliese ed il Ciaccio, ora confluite nella più grande Renato Dulbecco.

I dubbi della politica

Sergio Costanzo

Anche la politica si è mossa: «Questa è un’eccellenza sanitaria regionale – ha detto al network LaC Sergio Costanzo, consigliere comunale di Forza Italia –  che oggi accusa ritardi e difficoltà: perché chi doveva controllare non ha controllato? Quanto durerà questo spostamento? Ricordiamo che una cosa similare è già accaduta all’ospedale di Lamezia Terme. Speriamo non sia una scelta politica ma solo un effetto di burocrazia».

Le rassicurazioni della commissaria

Pressata da diversi fronti non si è fatta attendere la risposta della commissaria straordinaria della Dulbecco Simona Carbone. «La nostra AOU  – scrive la dirigente – effettua prestazioni oncoematologiche, con elevati standard assistenziali nei presidi Ciaccio De Lellis e Mater Domini di Germaneto, che prevedono la somministrazione di terapie antiblastiche, allestite da operatori sanitari esperti in strutture dedicate (UFA). Le normative che regolano la progettazione, la costruzione, il funzionamento e l’organizzazione delle Unità Farmaci Antiblastici (UFA) hanno standard stringenti in termini di qualità, sicurezza e tracciabilità. Tali standard non sono meri adempimenti formali, ma requisiti indispensabili per garantire l’allestimento delle preparazioni farmaceutiche. Qualsiasi non conformità in questi ambiti può avere un impatto diretto sulla qualità del preparato allestito e, di conseguenza, sulla salute e sulla sicurezza dei pazienti e degli operatori».

Verifiche e controlli

Simona Carbone

«Per tali ragioni  – continua – le Unità Farmaci Antiblastici (UFA) ed il personale afferente sono periodicamente soggetti a verifiche e controlli. A seguito di verifiche, previste per legge, effettuate presso l’UFA del P.O. Ciaccio De Lellis, sono emerse criticità ambientali e di sistema, immediatamente prese in carico, anche con una nuova progettazione dell’area dedicata alle preparazioni. In una prima fase si è cercato di mantenere l’organizzazione esistente ma analisi dei dati e i successivi approfondimenti hanno obbligato la sospensione temporanea delle attività di allestimento e preparazione dei farmaci antiblastici. La decisione è stata assunta responsabilmente e con tempestività. Per scongiurare l’interruzione, presso il PO Ciaccio, dei trattamenti terapeutici in atto ai pazienti oncoematologici adulti e pediatrici, l’allestimento delle terapie è stato immediatamente trasferito presso l’UFA ubicata nei laboratori di Farmacia Clinica dell’UOC di Farmacia Ospedaliera del PO Mater Domini di Germaneto, strutturati secondo i più recenti requisiti normativi, dotati di ambienti a contaminazione controllata e processi operativi validati e verifiche superate».

Si lavora anche per Lamezia e Soverato

«I laboratori di Farmacia Clinica di Germaneto ad oggi effettuano preparazioni oncologiche, non oncologiche e per malattie rare, per oltre 500 pazienti che afferiscono all’AOU R. Dulbecco, ma non solo, poiché a seguito della chiusura temporanea dell’UFA del PO di Lamezia Terme, l’UFA di Germaneto allestisce le terapie antiblastiche anche per i Presidi Ospedalieri di Lamezia Terme e Soverato, che contano da febbraio ad oggi oltre 3000 preparazioni effettuate. Il trasferimento delle attività di allestimento dei preparati oncoematologici e le attività correlate, sono state effettuate senza interruzione assistenziale ed hanno richiesto, come è facile comprendere, un significativo sforzo organizzativo, logistico, procedurale e di personale. Dal momento che non è possibile, infatti, derogare in nessun caso agli standard di sicurezza previsti per l’allestimento dei preparati, si è reso necessario procedere, di concerto con i clinici di entrambi i presidi ospedalieri, allo slittamento di alcune terapie, seppure solo nella fase iniziale del trasferimento, cioè circa 3 giorni».

Qualche difficoltà in assestamento

«Gli slittamenti iniziali – precisa la Carbone – hanno rappresentato una misura prudenziale per assicurare che ogni fase dell’attività si svolgesse in sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti. Nei laboratori di Farmacia Clinica del P.O. Mater Domini di Germaneto i percorsi di allestimento e tracciabilità delle terapie rispettano gli standard di qualità già certificati da AIFA, in conformità con la normativa vigente; tutte le procedure sono svolte secondo protocolli validati, con monitoraggio costante e registrazioni complete che assicurano la massima sicurezza del processo per operatori e pazienti. A conferma dell’efficacia e del rigore dei percorsi adottati, nessuna terapia allestita risulta essere stata scartata, o eliminata, dato che gli allestimenti sono effettuati e documentati in relazione alle responsabilità dei singoli professionisti coinvolti: clinici, farmacisti e operatori sanitari e la documentazione inerente l’allestimento per singola preparazione è custodita nel laboratorio per legge 10 anni, a tutela della sicurezza del paziente e della correttezza professionale del team coinvolto».

Non esiste bacchetta magica

«In accordo con i clinici, inoltre, sono stati definiti i percorsi del trasporto e di consegna e fasce orarie dedicate per ciascuna tipologia di terapia oncoematologica. Questa pianificazione condivisa ha lo scopo di garantire un flusso ordinato ed efficiente delle preparazioni, assicurando al contempo la tempestività della somministrazione in relazione alle specifiche esigenze cliniche dei pazienti. L’organizzazione del trasporto e delle consegne, effettuato sulla base della collaborazione inter-professionale, rappresenta un elemento fondamentale per il corretto funzionamento delle attività.

È importante sottolineare che ogni volta che si introducono modifiche sia pure temporanee a procedure consolidate o si riorganizzano servizi complessi, è fisiologico attraversare una fase iniziale di assestamento. In questi momenti, è necessario analizzare con attenzione le eventuali criticità emerse, con l’obiettivo di correggerle e rendere progressivamente più efficiente il nuovo assetto operativo.

Non esiste purtroppo una “bacchetta magica” in grado di trasformare in poche ore un’organizzazione critica complessa in un sistema perfettamente funzionante – conclude la commissaria –  Il miglioramento richiede tempo, confronto, collaborazione e un approccio costruttivo orientato alla qualità e alla sicurezza. È proprio attraverso questo processo che si costruisce un servizio solido, affidabile e sostenibile. 

L’Azienda ringrazia tutto il personale per lo sforzo che sta sostenendo e la professionalità  dimostrata e tutti i pazienti che hanno compreso l’iniziale difficoltà; ribadisce il proprio impegno a garantire strutture e servizi all’avanguardia, ripristinando dopo i necessari percorsi di adeguamento una nuova UFA in linea con gli standard nazionali di qualità e sicurezza per la cura dei pazienti oncoematologici, azione prevista nei documenti programmatici della unità operativa aziendale di Farmacia, guidata dalla dottoressa De Francesco, già sottoposta alla valutazione della direzione aziendale».