La misura era inserita nella Legge di bilancio 2025, il sindacato contesta l’interpretazione restrittiva data alla norma: «Decisione ingiusta e in contrasto con la volontà del legislatore»
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La detassazione al 5% degli straordinari introdotta dalla Legge di bilancio 2025 al centro della polemica innescata con una nota stampa dalla segreteria territoriale del Nursind Cosenza.
Al centro l’avviso diramato pochi giorni fa dall’Asp di Cosenza, che spiega: «Sulla base di un’interpretazione estensiva dell’articolo 1, commi 354 e 355, della legge 30 dicembre 2024, n. 207 (Legge di bilancio 2025), questa Asp ha applicato l’aliquota agevolata del 5% su tutte le retribuzioni derivanti da prestazioni di lavoro straordinario per l’anno in corso».
L’Asp ha però poi presentato un interpello all’Agenzia delle Entrate, la quale «ha chiarito che l’applicazione dell’aliquota del 5% è da circoscrivere tassativamente ai compensi per lavoro straordinario di cui all’art. 47 del Ccnl del Comparto Sanità 2019/2021 e non già alle ore di straordinario effettuate in regime di pronta disponibilità (reperibilità) ovvero svolte in sede di straordinario elettorale»,
«Pertanto – conclude l’Asp di Cosenza – nelle mensilità di novembre e dicembre 2025 saranno conguagliati gli importi erogati a titolo di straordinario detassato non riferiti in senso stretto all’art. 47 del suddetto Ccnl, per come precisato nella risposta 272/2025 dell’Agenzia delle Entrate».
Si tratterebbe di un conguaglio retroattivo, applicato sulle buste paga di novembre e dicembre, che potrebbe portare a decurtazioni anche di 200-300 euro a dipendente.
A essere colpiti in modo più pesante, secondo quanto denuncia il Nursind, gli infermieri del servizio di emergenza-urgenza 118 e tutti coloro che svolgono numerose pronte disponibilità e trasferimenti secondari in tutta la provincia.
«Siamo di fronte all’ennesimo attacco a una categoria che ogni giorno garantisce la tenuta del sistema sanitario pubblico – dichiara il sindacato –. L’Agenzia delle Entrate, con un’interpretazione eccessivamente restrittiva, ha deciso di distinguere tra straordinario ordinario e straordinario straordinario, escludendo la reperibilità dall’agevolazione fiscale del 5% introdotta dalla Legge di bilancio 2025».
«Una distinzione priva di fondamento logico e contrattuale – prosegue il sindacato – che non tiene conto del Ccnl Sanità 2019/2021 e 2022/2024, dove la pronta disponibilità è chiaramente inquadrata come lavoro straordinario a tutti gli effetti».
«La Legge di bilancio 2025 (art. 1, commi 354 e 355, L. n. 207/2024) – spiega – aveva previsto un’imposta sostitutiva del 5% sul lavoro straordinario degli infermieri, per riconoscere l’impegno straordinario profuso nel garantire la continuità assistenziale, spesso in condizioni di grave carenza di organico e turni usuranti».
«Con l’interpello 272/2025 – sottolinea il Nursind – l’Agenzia delle Entrate ha però ristretto il perimetro dell’agevolazione ai soli compensi riconducibili all’art. 47 del Ccnl, escludendo la reperibilità e lo straordinario elettorale. Una decisione che apre la strada a recuperi economici retroattivi da parte delle aziende sanitarie».
«L’Azienda Provinciale Sanitaria di Cosenza – aggiunge – è stata la prima ad annunciare formalmente l’intenzione di applicare tale interpretazione, dichiarandosi pronta a procedere al conguaglio degli importi già erogati».
«Come organizzazione sindacale firmataria del Ccnl 2022/2024 – rimarca il Nursind Cosenza – riteniamo questa decisione ingiusta e in contrasto con la volontà del legislatore, che aveva chiaramente inteso premiare il lavoro straordinario degli infermieri in tutte le sue forme».
«Non è accettabile che, dopo anni di emergenze e carichi di lavoro insostenibili, si arrivi oggi a chiedere la restituzione di somme regolarmente percepite e fiscalmente certificate – incalza il sindacato –. Una simile scelta mina la fiducia dei professionisti nella pubblica amministrazione e rischia di generare una lunga stagione di contenziosi».
La segreteria territoriale chiede quindi alla Regione Calabria e al Ministero della Salute di intervenire con urgenza «per chiarire la portata della norma e tutelare i lavoratori da provvedimenti che ne penalizzano ingiustamente il reddito».
«Dopo anni di sacrifici e di impegno costante per garantire la sanità pubblica – conclude il Nursind Cosenza – pretendiamo rispetto e coerenza. Difenderemo i diritti dei colleghi in ogni sede opportuna: sindacale, politica e legale».

