Nel rapporto Agenas emergono criticità pesanti alla Dulbecco e all’Asp bruzia: performance tra le peggiori per screening oncologici e tempi oltre gli standard per le operazioni programmate. L’Azienda ospedaliera catanzarese si dimostra efficiente per gli accessi in Pronto soccorso di pazienti over 75
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Migliorano screening e territorio, ma tempi di attesa per interventi e Pronto soccorso restano critici. È la nuova fotografia scattata da Agenas nella nuova edizione del Sistema nazionale di valutazione delle performance delle Aziende sanitarie e ospedaliere anticipato da La Stampa e poi pubblicato da Agenas nel suo sito. I dati parlano di territorio in recupero ma ospedali in difficoltà sull'accessibilità, con tempi di attesa e permanenze in Pronto soccorso ancora distanti dagli standard.
La percentuale di accessi con permanenza oltre 8 ore conferma una sofferenza in particolare per il Policlinico di Tor Vergata di Roma, il Sant'Andrea sempre di Roma e l'Aou di Cagliari dove oltre 1 pazienti su 5 resta in attesa più di 8 ore. Per quanto riguarda gli accessi inappropriati per pazienti over 75 al Pronto soccorso dove le peggiori performance (1 accesso su 4) si registrano nell'Azienda delle Dolomiti, nell'Ulss Polesana e nell'Azienda Scaligera. Buone performance per l'Asl di Parma e le Asl romane. Al contrario, si distinguono per efficienza il San Carlo di Potenza, Dulbecco di Catanzaro e Perugia.
In ripresa gli screening, anche il Sud in cresce: lo screening della mammella al top troviamo l'Asl di Asti con l'82,5% seguita dall'Asl di Ferrara e dall'Asl di Trento. I dati peggiori nell’Asl di Bari e nelle Asp di Catanzaro e Cosenza.
Per lo screening della cervice in testa c'è l'Asl di Imola cui segue Modena e Brianza. Dati peggiori per l'Asp di Cosenza e le Asl Sulcis e Alto Adige. Sullo screening al colon dati migliori per l'Asl di Aosta, seguita da Polesana e Alessandria. Performance peggiori per l'Asl di Bari e Foggia e l’Asp di Cosenza.
Per la presa in carico dell'assistenza domiciliare in testa per il tasso di pazienti in Adi c'è l'Ulss Polesana, l'Asl Molise e l'Asl di Teramo. In coda ci sono invece Catanzaro, Gallura e Bari.
Per gli interventi di protesi d'anca entro 180 giorni, le performance migliori si registrano al San Giovanni di Roma, agli Spedali Civili di Brescia e all'Aou di Padova con percentuali superiori al 94%, mentre le peggiori a Catanzaro, Cagliari e Brotzu.
Per gli interventi oncologici alla mammella (entro 30 giorni), troviamo al top realtà come l'Ao Pisana, Modena e Verona. I ritardi maggiori, invece, si riscontrano nuovamente al Brotzu, Cagliari e Perugia con dati inferiori al 20%. Per quanto riguarda invece gli interventi per tumore al colon (entro 30 giorni) al top gli Spedali Civili di Brescia, Padova e San Gerardo. Dati negative per l'Ao Papardo, Dulbecco e Cannizzaro di Catania.
Ambulanze oltre i 20 minuti in 41 Asl, a Vibo 35
Su tutte le 110 aziende sanitarie italiane ben 41 hanno tempi superiori i 20 minuti di attesa per un'ambulanza. Per le linee guida il target nazionale è di 18 minuti. «La maglia nera ce l'ha la Asl di Vibo Valentia, con una media drammatica, di 35 minuti. Sulla mezz'ora anche nelle altre aziende calabresi. Oristano è a 26 minuti, Messina a 25». Le Asl con i tempi migliori sono quella Giuliano Isontina (Trieste e Gorizia), con 12 minuti, seguita da Piacenza, Chiavari, Reggio Emilia, Parma, Genova, con 13 minuti.

