Con 17 milioni e 862 mila euro di ricavi, l’artista batte tutti e guida la classifica dei musicisti italiani per introiti. L’utile, però, si ferma a 859 mila euro, complice un tour costoso in 14 città. Ora punta al 2025 sfruttando le opportunità del Pnrr e un nuovo giro di concerti dal vivo
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Renato Zero foto di Emanuela Vertolli / LiveMedia / ipa-agency.net
Altro che “scansatevi” a Vasco, Ultimo o Fedez: sul trono della musica italiana siede ancora lui, Renato Zero, e lo fa con la sicurezza di chi i record non li insegue, li stabilisce. Il bilancio al 31 dicembre 2024 della sua etichetta indipendente, la Tattica srl, è un verdetto senza appello: ricavi schizzati a 17 milioni e 862 mila euro, un salto netto rispetto ai già notevoli 13 milioni e 804 mila euro dell’anno precedente.
La Tattica, oltre a gestire il catalogo musicale dell’artista, ha curato in prima persona il tour dello scorso anno, una maratona in 14 città italiane che ha richiamato pubblico ovunque, con numerose date da “tutto esaurito”. Il risultato? Un fatturato da capogiro che piazza Zero davanti a ogni altro collega in Italia, superando giganti come Vasco Rossi e lo stesso Fedez – quest’ultimo con un portafoglio di attività che spazia ben oltre la musica.
Dietro a questa cifra-monstre, però, si nasconde un dettaglio che farà storcere il naso agli amanti della matematica applicata al rock: l’utile netto del 2024 si è fermato a 859.370 euro, decisamente sotto i 2 milioni abbondanti dell’anno precedente. Colpa, se così si può dire, di un tour costosissimo da produrre e portare in scena. La società lo ammette senza giri di parole nella nota integrativa al bilancio: «La produzione è stata curata in ogni dettaglio. I dati finali descrivono un’operazione di successo, in quanto nella maggior parte delle date si è registrato il tutto esaurito».
E in effetti, se i biglietti volavano via in poche ore, le spese per allestimenti, logistica e organizzazione hanno limato parecchio i margini. A dare ossigeno al fatturato hanno contribuito anche le entrate dallo sfruttamento online del catalogo editoriale e dalla vendita di prodotti fonografici, un settore su cui Tattica ha investito molto negli ultimi anni, con “brillanti risultati” come si legge nei documenti ufficiali.
Il 2024 ha visto arrivare nelle casse della società anche due contributi a fondo perduto Covid, da 58.722 euro ciascuno, incassati tra febbraio e marzo. Una coda tardiva degli aiuti emergenziali, che però non ha inciso in modo sostanziale sull’utile finale.
Ma Renato Zero, si sa, non è tipo da fermarsi a contare i numeri: mentre il bilancio 2024 si chiude con la soddisfazione di essere ancora il leader per fatturato, il pensiero è già proiettato al 2025. E qui entra in scena il fratello, che nella relazione al bilancio ha messo nero su bianco la strategia futura: agganciarsi alle opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del governo Meloni per potenziare la presenza della società, soprattutto nel settore spettacolistico.
Tradotto: un nuovo tour in varie città italiane, ancora più ambizioso, con l’obiettivo di superare il già storico traguardo del 2024. Un progetto che guarda non solo alla musica, ma anche a un’ulteriore espansione delle attività collaterali, dai contenuti digitali al merchandising di alto livello.
Nel frattempo, il patrimonio immobiliare di Renato resta invidiabile: un ufficio, tre abitazioni, diverse pertinenze e nuovi permessi edilizi tutti nella Capitale, tra il centro storico e la zona della Camilluccia. Segno che il re del “sorCifero” continua a investire sul mattone con la stessa determinazione che mette sul palco.
Insomma, mentre i colleghi si contendono la scena a colpi di singoli e streaming, Renato Zero si conferma il campione indiscusso del business musicale in Italia. E a giudicare dalle premesse, il 2025 potrebbe essere l’anno in cui il suo regno – tra bilanci milionari e platee gremite – si consoliderà ancora di più. Perché, parafrasando una delle sue canzoni più celebri, “più su” c’è sempre un gradino, e Zero sembra deciso a salirlo.