La gloriosa compagine locale rappresenta il quartiere marinaro ed è un simbolo di orgoglio e identità. Gli allenatori: «Retti dalla stessa passione».
Il sindaco Scarcella: «Squadra radicata nel territorio»
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Nel panorama calcistico italiano, spesso ci si concentra sulle grandi squadre di alta serie, dimenticando la bellezza e l'importanza del “calcio di provincia”. Queste realtà rappresentano il cuore pulsante dello sport, dove passione, impegno e umiltà sono gli ingredienti principali. Una genuinità che si sta assaporando a Gioia Tauro, dove dopo diversi anni è stata rifondata la Marines, la squadra che rappresenta il quartiere marina, il più popoloso della città.
La Marines ieri e oggi
Il club è sorto negli anni 60, si dice per volontà di un gruppo di marinai locali che, ritornati da Genova, portarono con sé le magliette blucerchiate della Sampdoria. Colori sociali distintivi, ancora oggi, della compagine gioiese iscritta al campionato di terza categoria girone G, che attualmente conduce con 6 punti conquistati in due gare. Sabato scorso, nella prima partita ufficiale giocata in casa, vinta con il risultato di 3-0 sul San Roberto, il campo sportivo “Cesare Giordano” era gremito di pubblico. A dimostrazione del forte senso di appartenenza che circonda il club. La vittoria è stata dedicata al compianto Vincenzo Iannì, padre del dirigente Claudio Iannì. L’uomo era molto legato alla squadra. In suo onore è stato osservato anche un minuto di silenzio e il capitano Cesare Germanò ha indossato il lutto al braccio. Il progetto della Marines è sviluppato da un nutrito gruppo di lavoro. La carica di presidente è ricoperta da Giandomenico Musco, il vicepresidente è Davide Gentile, mentre lo sponsor principale è fornito da Domenico Mammoliti. Gli altri dirigenti sono: Giuseppe Garreffa, Pietro e Francesco Giovinazzo. Il gruppo squadra è guidato dagli allenatori Pasquale Luppino, Alfonso Barillá, coadiuvati da Franco Giofrè, Marino Maiolo e Rosario Iannì. Molti altri, come il fotografo Davide Gullí e il social media manager Manuel Romeo, forniscono il proprio supporto ai calciatori locali che, senza interessi, incarnano la vera essenza dello spirito sportivo.
Gli allenatori: «Contributo di cuore»
Un calcio fatto di sogni e sudore, dove ancora si preservano valori autentici come il rispetto, l’amicizia e la passione pura per il gioco. Un patrimonio che merita di essere sostenuto e valorizzato, perché rappresenta un punto di incontro tra generazioni, un veicolo di aggregazione e un simbolo di orgoglio locale.
«Il nostro contributo non è solo calcistico, ma di cuore – ha dichiarato ai nostri microfoni mister Pasquale Luppino, ex giocatore della Marines, il quale ha indossato per diverse stagioni la maglia viola della Gioiese -. Questa squadra rappresenta il quartiere dove sono cresciuto. Siamo tutti amici. Tutti della stessa città. La viviamo intensamente e la pensiamo allo stesso modo».
«La notte prima del debutto in casa in campionato, non abbiamo dormito per l’emozione – ci ha spiegato mister Alfonso Barillá, anch’egli, tra l’altro, ex calciatore della Gioiese-. È stato bellissimo ritrovarsi con tutta la nostra gente al campo. Abbiamo la responsabilità di dare tante risposte non solo calcistiche, ma anche comportamentali».
L’amministrazione comunale: «Tutto il nostro sostegno»
Ad augurare buona fortuna alla Marines, alla prima di campionato in casa, è accorso il sindaco di Gioia Tauro, Simona Scarcella: «Questa è una squadra con una storia gloriosa, radicata nel territorio. Partiamo dalla storia e guardiamo al futuro, per crescere sempre più. Lo sport è uno strumento importante per togliere i ragazzi dalla strada e portarli in una retta via».
Orgoglioso ed emozionato è apparso anche l’assessore allo sport Totò Parrello: «Questa maglia l’ho indossata negli anni ’90. Il mio augurio è che la Marines voli in alto. Avete tutte le carte in regola per puntare al primato».

