Il tecnico alla vigilia della trasferta: «La sconfitta con l'Atalanta ci ha insegnato molto. Voglio una squadra concentrata, senza cali di tensione»
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Antonio Buscè, alla vigilia di Sorrento-Cosenza, torna sulla sconfitta contro l'Atalanta U23 e chiama la squadra alla reazione. Il tecnico rossoblù, nella consueta conferenza stampa pre-gara, analizza gli errori commessi e invita i suoi a non sottovalutare l'avversario: «Contro l'Atalanta abbiamo sbagliato qualcosa, ma a volte bisogna riconoscere anche il merito dell'altro. Il Sorrento è una squadra vera, con giocatori esperti e qualità importanti. Dovremo essere attenti, perché può metterci in difficoltà».
Le parole di Buscè prima Sorrento
«Dopo una sconfitta – spiega Buscè – bisogna sempre analizzare bene il perché. Sicuramente abbiamo commesso degli errori, ma anche cercato con troppa foga di vincere la partita. A volte il troppo stroppia: quando vuoi fare risultato a tutti i costi, rischi di uscire dai binari e concedere qualcosa. E non dimentichiamoci che c'è sempre un avversario in campo».
Il tecnico sottolinea come la prestazione contro l'Atalanta sia stata condizionata anche da un po' di stanchezza mentale: «Qualche ragazzo ha tirato la carretta per tre mesi di fila. Non si parla di bocciature, ma di gestione: abbiamo una rosa ampia, e può capitare che qualcuno parta fuori per rifiatare».
Poi lo sguardo va al Sorrento , prossimo avversario: «È una squadra di categoria, con giocatori esperti come D'Angelo, Santini, Cancellieri e Franco. Hanno dimostrato di essere solidi e pericolosi. Li ho visti all'opera anche contro la Salernitana: meritavano di più. Dovremo prestare grande attenzione».
Buscè ha poi lanciato un messaggio chiaro al gruppo: «La sconfitta con l'Atalanta deve servirci. Dobbiamo prendere il buono e correggere ciò che non è andato. A volte quando affronti club blasonati come Catania o Benevento trovi motivazioni naturali, ma è contro squadre con meno nome che si misura la vera maturità. Domani voglio vedere la stessa fama e lo stesso atteggiamento. I ragazzi stanno crescendo, e sono certo che reagiranno nel modo giusto».