Seconda vittoria consecutiva e terzo risultato utile di fila per il Catanzaro, che fa il colpaccio a Modena, battendolo in rimonta per 1-2 grazie alle reti di Antonini e Pittarello (quest’ultimo in pieno recupero) ed entrando in zona play-off. Di questo se ne è parlato a 11 in Campo, il format di LaC TV condotto da Maurizio Insardà.

Parla Noto

Ospite della puntata è stato il presidente del Catanzaro, Floriano Noto, che parte dal successo in extremis in terra emiliana, con il tecnico locale che non ha nascosto rabbia né disappunto per la polemica rete incassata: «Il calcio è questo – ha detto – mentre per quanto esternato da Sottil, io non posso dimenticare la partita di due anni fa, sempre contro il Modena, quando i canarini ci scipparono il match all’ultimo minuto con un tiro di Ambrosino che colpì la traversa e, sul rimpallo, maturò il gol».

Sull’episodio contestato dal tecnico del Modena Sottil che in conferenza stampa ha affermato che «sul gol dell’1-1 non ci sono immagini chiare, è un episodio assurdo: dall’unica ripresa che c’è si vede che la palla non entra, senza la certezza non si può convalidare il gol», Noto aggiunge: «Il gol era netto ed è stato visto anche dagli spalti. Non so come Sottil possa dire che non c’era. Parlando della partita, il Modena è una squadra molto fisica che gioca uomo contro uomo, mentre noi abbiamo una struttura più tecnica. Loro non ci facevano giocare perché pressavano molto alti. Negli ultimi minuti siamo riusciti a portarla a casa e sono felice di questo».

Di allenatore in allenatore

Il patron giallorosso traccia poi una rapida differenza tra gli ultimi tre allenatori: «Partendo dall’avvento in Serie C, partivamo con grande entusiasmo, trascinati da un calciatore importante come Vandeputte, che ora sta facendo bene anche in Serie A. Poi è arrivato Vivarini, che preferiva un gioco più offensivo e sbilanciato, con una difesa alta e la filosofia di fare un gol in più dell’avversario. Caserta è arrivato nello scetticismo generale della piazza, ma è sempre stato pragmatico e convinto delle proprie idee. Infine, Aquilani è un giovane molto promettente e umile, poiché ragiona sugli errori e cerca di correggersi. Sono convinto che farà bene nel corso della sua carriera».

Salary cup e mutualità

Il focus si sposta poi su un tema delicato del campionato cadetto, lato economico: la mutualità, ovvero la ripartizione dei proventi dei diritti TV. Su questo Noto ha le idee chiare: «Occorre fare una rivoluzione e imporre un salary cup di squadra, con conseguenze per chi lo sfora. Porterò certamente questa linea in Consiglio e spero possa passare, perché guardando il monte ingaggi di molte squadre, si supera di gran lunga la media. Non vedo perché una società che può spendere venti o trenta milioni di euro per ingaggi debba ricevere anche la mutualità. Ciò distorce il sistema, poiché alcuni giocatori prendono come parametro determinati stipendi, avanzando talvolta proposte esagerate».