Sta entrando sempre di più nel vivo la stagione del calcio dilettantistico calabrese. Sei giornate all'attivo per i principali campionati regionali (Eccellenza e Promozione) senza dimenticare le quattro calabresi impegnate nel girone I di Serie D. Tra sorprese e conferme, comunque, è possibile fare un primo bilancio sull'andamento stagionale.

Eccellenza, sorprese e dubbi

A fornire una prima panoramica generale, in esclusiva ai microfoni di LaC News24, è stato il tecnico Giuseppe Misiti, iniziando dall'Eccellenza: «Per quanto mi riguarda, è un campionato abbastanza equilibrato dove non c'è un ammazza-campionato. La squadra meglio attrezzata, anche per i nomi in rosa, secondo me è la Paolana ma non bisogna dimenticare il Praiatortora attuale capolista e che si sta riconfermando dopo lo scorso anno nonostante il cambio di allenatore, e con l'arrivo di uno bravo come Salvatore Viscardi. Mi ha sorpreso la partenza della Reggioravagnese, costruita con molti giovani validi e con i fratelli Simigliani che sono un valore aggiunto».
Note liete, ma anche qualche delusione: «Diciamo che mi aspettavo una partenza diversa da parte di Virtus Rosarno e Rossanese, ma siamo solo a un quarto della stagione e c'è tutto il tempo per poter trovare la quadra e ingranare».

Deliese attrezzata

Scendendo di una categoria, ecco il pensiero del tecnico sul girone B di Promozione: «Ho visto giocare la Deliese e devo dire che è molto attrezzata, inoltre è guidata da un allenatore che conosce bene la categoria come Andrea Parentela. Secondo me può puntare a vincere, anche se la penalizzazione potrebbe essere il fatto che non possono giocare le partite casalinghe a Delianuova e dunque è come se giocassero sempre fuori».
Capitolo delusioni: «Devo dire che mi aspettavo tutt'altro dal Val Gallico che è partito a rilento forse anche a causa di due assenze importanti per infortunio come Carvajal e Paviglianiti. Allo stesso tempo, credo che la squadra si ritroverà e risalirà velocemente la china».

Voglia di tornare in campo

Una stagione sportiva che, per ora, lo stesso Misiti guarda da spettatore ma sempre con la stessa voglia di tornare protagonista anche perché, un uomo di campo come lui, non può restare a guardare: «Vero, sono abituato a stare in mezzo al campo anche perché io lo faccio come mio primo lavoro e dunque è come ossigeno. Sono in attesa, come nelle più normali fasi del calcio, ma nel frattempo mi sto facendo una cultura il più possibile ampia, guardando anche partite di Serie D. Prossima chiamata? Mi farò trovare pronto».