Situazione sempre più delicata in casa viola: il titolo societario torna al Comune e l’ipotesi di un ritiro dal campionato non è più così remota. L’ormai ex patron: «Sono venute meno tutte le garanzie iniziali»
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Non sembra esserci pace per la Gioiese che sta vivendo settimane alquanto turbolente e complicate. Dopo la rescissione di diversi calciatori e l'esonero del tecnico Claudio Tuoto, senza dimenticare la delicata situazione di classifica con l'attuale terzultimo posto con tre sconfitte consecutive e dodici gol subiti nelle ultime tre uscite, si aggiunge anche un altro scossone, forse quello più forte: si è dimesso il presidente Nicola Pulimeni.
Si dimette Pulimeni
La notizia è giunta nella tarda mattinata di oggi, proprio dall'ex patron viola che ha così scritto nelle proprie pagine social: «Essendo venute meno tutte le garanzie che mi erano state date a inizio incarico, oggi rassegno le mie dimissioni da presidente della Gioiese, riconsegnando il titolo al Comune».
Insomma, un uragano che non sembra voler rallentare il suo impeto, imbattendosi duramente contro la società viola che adesso si ritrova senza un primo allenatore e, ancora di più, senza guida societaria. E tutto ciò con l'obiettivo di rialzare subito la china e con una classifica che al momento non sorride e, a dirla tutta, non promette nulla di buono e non si procede a una decisa inversione di tendenza. Il problema dunque non è solo strutturale ma anche e soprattutto societario/finanziario, con problemi che questo club si porta dietro da alcuni anni. Un altro schiaffo, l'ennesimo, a una società storica e blasonata come Gioia Tauro che non meriterebbe quanto sta accadendo all'interno di casa sua, ricca di ben 108 anni di storia. Le dimissioni dello stesso Pulimeni, inoltre, risuonano come un mancato appoggio da chi avrebbe (forse) dovuto dare solide garanzie e per questo motivo il suo messaggio potrebbe essere indirizzato alla classe imprenditoriale locale.
Una situazione delicata
Al momento, comunque, le nubi sulla Gioia Tauro calcistica appaiono sempre più scure e minacciose: una rosa decimata, un blocco imposto dalla Fifa e la mancanza (non trascurabile) di un campo sul quale poter disputare le gare interne, con la compagine della Piana che è stata costretta addirittura a giocare una sua gara "interna" al Marzano di Vibo Marina. L’ipotesi di un ritiro dal campionato, attualmente, non è più remota.

