L’attaccante, ultimo arrivato in casa rossoblù, parla di ambizioni, gruppo, gol che manca e differenze tra i gironi di serie C
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Giacomo Beretta, ultimo innesto in casa rossoblù, si è subito calato nella realtà del Cosenza Calcio. Arrivato dopo la chiusura della sessione estiva di mercato, l'attaccante ha trovato un ambiente carico e motivato.
«Sono arrivato e ho trovato un bellissimo gruppo, una società seria e una città accogliente. Le sensazioni sono state da subito molto positive. C'è tanta voglia di fare, tanta fame. Dobbiamo andare avanti così».
Con oltre 400 presenze da professionista e 78 gol segnati, Beretta ha vestito maglie importanti, tra Serie B e Serie C, gironi A, B e C. Ora si rimette in gioco nel girone più tosto del campionato: «Il Girone C è il più difficile. È quasi una seconda Serie B. Ci sono stadi veri e squadre vere. Con tutto il rispetto per il nord, qui l’atmosfera è totalmente diversa: a Cosenza, Salerno, Foggia si sente il peso delle partite. Giocare davanti a stadi vuoti, come capita al nord, non è la stessa cosa».
«Siamo forti, ma dobbiamo restare umili»
Beretta ha trovato una squadra con qualità tecniche importanti: «Ho trovato una rosa davvero forte, che può far bene. Dobbiamo crederci tutti insieme, uniti. Ora ci aspetta una sfida difficile a Latina, ma l’abbiamo preparata bene col mister. Ce la metteremo tutta per portare i tre punti a casa».
Sulle sfide che il Cosenza ha affrontato, Beretta osserva: «Col Casarano è stata una grande partita, magari il punteggio è stato eccessivo per i valori visti in campo, ma abbiamo dominato. All’Altamura abbiamo fatto la partita, ma una sola disattenzione ci è costata cara. Dobbiamo restare concentrati su ogni dettaglio».
«Sto bene, aspetto il mio momento»
Sul piano personale, l'attaccante si dice pronto: «Sto bene, sono a disposizione del mister. Il campionato è lungo, io mi alleno ogni giorno per farmi trovare pronto. Tutti gli altri attaccanti si sono sbloccati, manco solo io. Speriamo che il primo gol arrivi presto».
Beretta crede nella compatibilità tra i giocatori offensivi rossoblù: «Siamo attaccanti con caratteristiche diverse, ma possiamo coesistere tutti. Possiamo giocare insieme, tutti con tutti».
«Cosenza merita uno stadio pieno»
Chiaro anche il riferimento al clima che si vive attualmente al "San Vito-Marulla", con l’assenza del tifo organizzato durante le gare interne: «Giocare senza tifosi è un’altra cosa. Io ho giocato tante volte contro il Cosenza e so bene cosa significa uno stadio pieno. Ricordo quando venni con il Cittadella: il Cosenza doveva vincere per andare nei playout, segnò Zilli, lo stadio era una bolgia. Il tifo può fare la differenza».
«Nessuna paura, siamo lì»
Sulla classifica e le ambizioni: «Ci sono 3 o 4 squadre importanti, è vero. Ma noi andiamo avanti passo dopo passo, allenamento dopo allenamento. Dobbiamo restare attaccati alla vetta e a febbraio o marzo tireremo le somme. L'obiettivo? Restare lì e provarci fino alla fine».


