Una Reggio Bic dai due volti quella vista nell’ultimo turno di campionato: un avvio strepitoso, due quarti giocati ad alta intensità e con buona fluidità offensiva, prima del calo improvviso che ha consegnato la vittoria a Sassari. A fine gara, il coach ha provato a spiegare le cause del blackout.

«Paghiamo la mancanza di allenamenti intensi e le rotazioni ridotte»

Il primo punto messo in evidenza dal tecnico riguarda le difficoltà già note in settimana.
«Pecchiamo della mancanza di allenamenti ad alta intensità. Ci alleniamo ancora in otto, nove quando va bene. L’assenza del capitano Baz Sripirom pesa tantissimo e si è sentita anche oggi».
Contro una Sassari fisica, lunga e strutturata, il dispendio energetico è diventato inevitabile:
«Loro hanno tanti giocatori alti e grossi, noi abbiamo poche rotazioni. È normale crollare durante la gara. Juninho e Trabuchet hanno giocato praticamente 40 minuti».
Il coach non nasconde ciò che vuole vedere nei prossimi match: «Voglio più intensità e aggressività, soprattutto dai piccoli. Ci manca la cattiveria agonistica, sia in attacco che in difesa».

Testa al prossimo impegno: «Firenze sarà una battaglia»

Tra soli tre giorni la Reggio Bic tornerà in campo per l’infrasettimanale contro Firenze, avversaria reduce dal successo casalingo su Santo Stefano.
«Sarà tosta. Anche loro sono molto fisici e possono giocare con cinque falsi lunghi. Anderson sta segnando tantissimo, dà grinta, e hanno anche ottimi tiratori. Se non alziamo l’intensità difensiva, sarà difficile».
La chiave sarà disturbare i tiratori avversari e aumentare la pressione dal primo minuto:
«Dobbiamo essere più aggressivi, specialmente sul perimetro. Serve dare più fastidio possibile».

Juninho limitato, Trabuchet in crescita: le note positive

La partita ha mostrato anche alcuni spunti incoraggianti. Sassari aveva preparato la gara per limitare Juninho, marcato duramente e tenuto a basso rendimento per tre quarti e mezzo.
«È normale che un realizzatore come lui soffra di più quando mancano punti di riferimento come Baz. Le squadre avversarie possono permettersi di raddoppiarlo».
Questo ha però aperto spazi ad altri:
«Trabuchet ha caratteristiche che possono mettere in difficoltà squadre con tanti lunghi, e oggi l’ha dimostrato. Sono contento anche di Adam Simonek: è giovane, sta crescendo e mi sta dando grandi soddisfazioni».

«Serve un passo avanti difensivo, in attesa del rientro di Baz»

Il tecnico chiude con una visione chiara sulle priorità: «Dobbiamo migliorare in difesa come gruppo. Mi aspetto qualcosa in più dai piccoli e continuiamo a lavorare, in attesa che ritorni Baz».
Reggio Bic ripartirà da qui: dalla solidità dei primi due quarti, dalla crescita dei giovani e dalla necessità di ritrovare intensità e rotazioni più profonde. Con Firenze alle porte, la risposta dovrà arrivare subito.