L’esterno del Cosenza parla di gruppo, ambizioni e della spinta che manca: «Lo stadio pieno cambierebbe tante partite»
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Manuel Ricciardi, giocatore del Cosenza calcio
Un’estate turbolenta, un avvio difficile, poi la svolta. Manuel Ricciardi, esterno offensivo del Cosenza, si racconta a Cosenza Channel con parole chiare, senza filtri. Fin dai primi minuti dell’intervista, è evidente il peso specifico del momento e la consapevolezza maturata dopo la retrocessione. «Sicuramente non è stata un’estate facile, un po’ turbolenta. Ci sono state offerte importanti da club di Serie B, poi non si sono concretizzate», racconta Ricciardi, «ma quando è arrivata la fine del mercato sapevo che se ero rimasto a Cosenza, dovevo restare con la testa giusta. Ho parlato con il direttore Roma e con il mister: ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso di metterci a disposizione l’uno dell’altro».
Dal passato al presente
Ricciardi non dimentica la scorsa stagione e ne fa carburante per l’attuale: «C’è il rammarico per la retrocessione, è stata un’annata difficile. Ma noi che siamo rimasti abbiamo voluto ripartire dimostrando che non siamo quelli dell’anno scorso. Lo abbiamo fatto con lo spirito giusto e tanta testa». E proprio sullo spirito di gruppo insiste: «Il gruppo è bellissimo, stiamo bene insieme, ci divertiamo e lavoriamo duro. Quando uno segna, esultiamo tutti: viene prima il noi dell’io».
Con il mister il feeling è chiaro: «Ottimo rapporto. Ci diciamo tutto in faccia, senza peli sulla lingua. Già dal ritiro qualcuno scriveva che c’erano problemi, ma non è mai stato così. Il mister è una grande persona, lo apprezziamo molto». E sul suo ruolo in campo: «Mi sento più a mio agio interpretando il ruolo da esterno a tutta fascia o più avanzato. Ho sempre avuto una buona facilità di tiro, ma ci ho lavorato tanto».
Il Cosenza ha avuto qualche passo falso, ma Ricciardi non ha dubbi: «È inevitabile che durante una stagione ci siano battute d’arresto. L’importante è ripartire forte e analizzare gli errori». Nel gruppo, la consapevolezza è chiara: «Non ci sentiamo inferiori a nessuno. Dopo la partita col Catania ho detto che abbiamo tutte le carte in regola per dire la nostra fino alla fine. Serve solo continuità, tranquillità e l’unione tra squadra, società e tifosi». Il rapporto con la città e la tifoseria è un nodo sensibile: «Dispiace vedere lo stadio vuoto. Con loro che ci spingono per 90 minuti, tante partite cambierebbero. Ci manca sentirli al Marulla».
Dal punto di vista tattico, Ricciardi osserva: «Quando si prendono gol, la responsabilità è di tutti. Dobbiamo iniziare da noi davanti, prestare di più e lavorare insieme”.
I nuovi arrivati e il girone C
Tra i nuovi compagni, Ricciardi fa un nome: «Dametto mi ha impressionato. Mentalità giusta, sempre sul pezzo». Conclude poi con una riflessione sul campionato: «Il girone C è tosto, ogni trasferta è una battaglia. Ti rimentalizza subito. Non si può pensare di andare ovunque e vincere 3-0, bisogna calarsi nella mentalità giusta».

