L’Hotel Sheraton, tradizionale cornice delle trattative di calciomercato, questa mattina ha ospitato un incontro organizzato dall’Associazione Direttori Sportivi, in collaborazione con Master Group, dedicato al ruolo del capitano e della capitana nello sport. Tra i relatori, Sara Gama, ex difensore della Juventus e oggi dirigente sportiva, ha portato il suo punto di vista sullo sviluppo del calcio femminile in Italia.

«Per me è molto bello essere qui – ha spiegato Gama – perché è un luogo storico del nostro sistema calcio. È una giornata importante anche per il trasferimento dei giocatori, e auspico che presto il calciomercato femminile possa avere lo stesso spazio».

Parlando della stagione appena conclusa e della nazionale italiana, la dirigente ha sottolineato come la delusione per alcune eliminazioni non offuschi i progressi compiuti. «Non sono delusioni – ha precisato – le ragazze hanno fatto qualcosa di straordinario. Il movimento femminile è cresciuto moltissimo negli ultimi dieci anni, e lo vediamo all’apice con la nazionale maggiore, le nazionali giovanili e i club impegnati in Champions League. Questo è il segnale che il nostro calcio sta migliorando a livello internazionale».

Il confronto si è poi spostato sui ruoli dirigenziali. Quando vedremo una donna direttore sportivo di una scuola di calcio maschile? «Forse già c’è stato – ha detto Gama – , ma ogni cosa richiede tempo. L’importante è creare percorsi formativi accessibili alle donne, con competenze adeguate. Questo vale per tutti i ruoli nel calcio, dai tecnici ai dirigenti. Il settore deve essere trasversale e aperto».

Infine, Gama ha commentato l’inserimento del calcio femminile nei game play più popolari: «La visibilità è fondamentale –  ha affermato –. Se non esisti agli occhi del pubblico, rischi di non esistere davvero. Essere presenti in giochi come Football Manager è uno step ulteriore che permette a chi non seguiva il calcio femminile di conoscerlo e apprezzarlo».

L'intervista a Sara Gama al calciomercato di Milano