Il direttore generale dei ciociari è stato ospite di 11 in campo ripercorrre anche il suo passato a Catanzaro: «Per merito di Noto è una società seria»
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Il campionato di Serie B è stato sempre affascinante perché impronosticabile, con diverse sorprese e nessuna vera favorita. Tra le note liete di questa stagione c'è sicuramente il Frosinone che, dopo la deludente stagione scorsa, sta correndo forte ed è secondo in classifica, a meno due dalla vetta. Di questo se ne è parlato a 11 in Campo, format di LaC TV e condotto da Maurizio Insardà, in onda ogni lunedì.
Parla D’Oronzo
Ospite della puntata c'era il direttore generale del Frosinone, Piero Doronzo, dai bassifondi dello scorso anno alle altitudini attuali: «Se devo essere sincero, sono sorpreso sia per l'andamento della scorsa stagione che di questa in corso. Purtroppo l'anno scorso è successo di tutto, e nessuno avrebbe scommesso un euro sul fatto che il Frosinone si sarebbe salvato per effetto di una mancata iscrizione o retrocessione a tavolino del Brescia. Allo stesso modo, nessuno poteva pensare che quest'anno la squadra potesse essere lì sopra a questo punto. Si è creato un grande gruppo, dunque l'intento è quello di fare un campionato più tranquillo di quello passato. Poi è chiaro che l'entusiasmo si alimenta con i risultati, e fortunatamente stanno arrivando».
Lo stesso Doronzo ripercorre poi il suo passato al Catanzaro: «Porto un bel ricordo di quel periodo, anche per il bel rapporto che c'è con il presidente Floriano Noto che incontro spesso alle assemblee di Lega. Diciamo che sono stato il primo dirigente dell'era Noto e, da quell'anno, ha scoperto molti segreti del calcio e adesso per merito suo il Catanzaro è una società seria».

