Altra puntata (RIVEDILA QUI) di Zona D, format di LaC TV e condotto dal duo Paolo Giura e Stefania Scarfò. Anche stavolta l'ospite è di grande rilievo e porta il nome di Claudio Morelli. Un curriculum di spessore il suo come le esperienze sulle panchine di Cotronei, Sersale, Paolana, Taurianovese, Palmese, Promosport, Vigor Lamezia e Sambiase. Con quest'ultima ha prima vinto il campionato di Eccellenza e poi, nella stagione successiva, ha centrato i play off in Serie D (girone I) da neopromosso.

Il caso Reggina

Il focus si incentra innanzitutto sul delicato momento della Reggina: «La vittoria in casa della Sancataldese è stata certamente voluta, ma credo che qualcosa non va all'interno dell'ambiente amaranto, inoltre il tecnico Torrisi non ha avuto ancora il tempo di incidere. A questo punto penso penso che la Reggina abbia davvero qualcosa da cui guarire, altrimenti diventa dura. A parte questo, continua a pensare che quello amaranto è l'organico più importante e competitivo del girone. Ciò non toglie che la squadra ha bisogno di un filotto importante di vittorie, altrimenti la risalita diventa complicata. La nota positiva è che ci sono giocatori di grosso calibro all'interno dello spogliatoio in grado di gestire la situazione».

L'analisi sulla Vibonese

L'attenzione si sposta poi sulla Vibonese che, dopo l'ottimo avvio stagionale, sta vivendo un momento un po' opaco come dimostra la sconfitta interna contro il modesto Ragusa: «Io ho visto la Vibonese contro il Sambiase - continua Morelli - e anche in quell'occasione l'ho vista sottotono e con degli errori molto evidenti, soprattutto sotto l'aspetto della concentrazione. Bisogna migliorare sotto l'aspetto mentale, perché sotto quello tecnico mister Esposito sa benissimo cosa fare. Detto questo, credo che la piazza di Vibo merita qualcosa di più importante perché è già matura per fare tranquillamente la Serie C».

Il "suo" Sambiase

Mister Morelli, infine, parla di quello che fino a qualche mese fa è stato il suo Sambiase: «Innanzitutto sono contento per Tony Lio perché è un tecnico che lavora bene ed è stato messo nelle migliori condizioni dai direttori sportivi. Per quanto visto finora, il Sambiase merita questa classifica, ma voglio menzionare anche i tifosi giallorossi perché questa città è molto legata alla squadra e non la abbandona mai».
Un'ossatura che non è stata rivoluzionata: «Ho voluto dare un'identità negli anni in cui sono stato lì, dando un equilibrio dove ognuno ha potuto dare il suo massimo. Su questo Tony Lio è stato molto intelligente a non stravolgere il percorso antecedente».