Domani, alle ore 15, la Reggina di Alfio Torrisi ospiterà la capolista Igea Virtus in una sfida che, pur non essendo decisiva, potrebbe rappresentare un crocevia fondamentale per il prosieguo del campionato. Dopo la convincente vittoria all’esordio del nuovo tecnico contro la Sancataldese, gli amaranto cercano conferme e continuità, per rilanciare le proprie ambizioni di vertice.

Il tecnico siciliano, tornato a parlare in conferenza stampa ha trasmesso fiducia e lucidità, ma anche consapevolezza del lavoro che resta da fare:

«La cura è appena iniziata. Siamo all’inizio di un percorso tecnico-tattico nuovo e ci vuole tempo per assimilare certi concetti. Però la squadra, sotto l’aspetto mentale, ha fatto grandi passi avanti. Lo ha dimostrato a San Cataldo ed è cresciuta anche in settimana».

«L’Igea Virtus è una squadra che lascia giocare, ma non ha ancora affrontato partite di grande caratura in trasferta. È un gruppo con virtù importanti, una linea difensiva solida e un DNA votato alla verticalità e al gioco diretto. Non ha mai perso fuori casa, con due vittorie e due pareggi, e viene da un successo significativo. Anche per loro sarà un test per capire se possono restare in alto fino alla fine».

Sul piano motivazionale, Torrisi è stato chiaro: «la Reggina dovrà ritrovare la sua identità partendo dall’atteggiamento».

«La prima cosa che dobbiamo fare è pareggiare la fame, la cattiveria agonistica e la ferocia degli avversari. Se ci riusciamo, la qualità farà la differenza, perché tecnicamente siamo superiori a tutti. I ragazzi hanno grande disponibilità, c’è voglia di crescere e continuare il percorso intrapreso».

Il tecnico ha dato anche buone notizie sugli infortunati: «Ringrazio tutto lo staff sanitario, hanno fatto un lavoro incredibile, riconsegnandomi Nigro e Pellicanò. Rimangono indisponibili Blondett (squalificato), Ragusa e Ferrara».

Il tecnico amaranto ha voluto smorzare ogni allarmismo sul peso della partita: «Non considero questa una gara da dentro o fuori. Siamo solo all’inizio di un nuovo ciclo e mancano ancora 25 partite, con 75 punti in palio. Dobbiamo restare attaccati alla vetta fino al giro di boa, per poi giocarci tutto nel girone di ritorno. Non sarà una partita a cambiare la nostra stagione, ma il percorso complessivo».

Il mister ha lanciato poi un appello accorato alla tifoseria amaranto:

«Il pubblico non è importante solo per questa partita, ma per la stagione intera. Il dodicesimo uomo in campo qui non è uno slogan, è realtà. Senza tifosi non potremo mai vincere. Chiedo loro di darci fiducia, di venire allo stadio e di vederci combattere: vogliamo dimostrare che qualcosa sta cambiando, con i fatti, attraverso la prestazione».

Il mister amaranto ha analizzato anche l’aspetto psicologico e fisico del gruppo, elogiando la serietà di Montalto e l’impegno collettivo:

«Montalto è un professionista serio, si allena a duemila. Stiamo lavorando per riportare spensieratezza e sorriso nello spogliatoio, togliendo gli slogan e mettendo operatività. La squadra deve divertirsi per tornare a correre. È vero, la condizione fisica non è ancora ottimale, ma i dati ci dicono che stiamo crescendo. Ora la priorità è una sola: fare punti».

E ha chiuso con una promessa: «Ho messo la faccia e non mi nascondo. Questa squadra lotterà fino all’ultimo secondo per riportare la Reggina dove merita».