La prima inchiesta sui terreni risale a quasi 50 anni fa e racconta la nascita della ’ndrangheta imprenditrice. Ecco come il business sorto intorno al Centro siderurgico e allo scalo merci ha dato il via all’ascesa del più potente clan del Vibonese. Tutto inizia con l’acquisizione di 32 appezzamenti da mettere a disposizione delle ’ndrine del Reggino
Argomento: CAVA
Patrizia, Claudia e Valeria Giofrè: «Tutto sarà valutato nel rispetto della legalità, non vogliamo essere accostate alla criminalità organizzata soltanto per il grado di parentela»
L’ad della Stretto di Messina sul caso dei terreni intestati a parenti dei boss: «Valuteremo i passaggi di proprietà delle aree interessate». Bonelli (Avs): «Indaghino la Dda e la Commissione parlamentare antimafia»
Nell’area del Vibonese arriveranno indennizzi per i terreni della figlia e di alcune nipoti dello storico boss “don Ciccio”. E anche di un imprenditore condannato a 18 anni per mafia nel processo Rinascita Scott. L’area era già stata utilizzata all’epoca della realizzazione del porto di Gioia Tauro
Il segretario nazionale della Cisal: «Estraneo all’indagine della Procura di Roma». La nostra risposta: «Abbiamo esercitato il diritto di cronaca»
Il sindacalista: «Non devo giustificare le mie parole e i miei incontri». Ma LaC News24 ha semplicemente esercitato il diritto di cronaca
Ecco la conversazione con il segretario della Cisal (non indagato) finita nei brogliacci dell’inchiesta della Procura di Roma. Tommaso Verdini: «Ha chiesto un po’ di aiuti su Ferrovie». Il convegno della Snala con un manager dell’azienda di Stato
Anche il sindacalista (non indagato) nelle intercettazioni della Procura di Roma. Il suo commento: «Non ricordo la telefonata, ho visto l’ex parlamentare una sola volta. Con Anas non c’entro niente»
Era docente di costruzioni idrauliche all’Unical dove ha insegnato sin dagli esordi dell'ateneo. Il ricordo di alcuni colleghi
Le considerazioni di gip e Riesame sul rigetto delle misure cautelari e sull’uso degli elementi probatori raccolti dalla Dda di Catanzaro, in parte confluiti nell’inchiesta della Procura di Napoli su presunti reati commessi dal sindacalista, da un alto dirigente del ministero del Lavoro e dall’imprenditore Iervolino
Le investigazioni della Procura di Napoli nate da un filone d'indagine di Gratteri. Il 24 novembre il gup deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del segretario generale del dicastero Ferrari, del sindacalista calabrese Cavallaro e dell'imprenditore Iervolino
E il legale di Concetta Ferrari: «Rigettate da gip e Tdl le richieste cautelari». L'Università Pegaso: «Piena collaborazione con la Procura. La nostra gestione non è interessata»
La Procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio. Secondo l’ipotesi accusatoria il sindacalista calabrese avrebbe ottenuto favori per la sua organizzazione in cambio dell’assunzione del figlio dell’alto dirigente, beni di lusso e una vacanza a Tropea
VIDEO | Controlli a tappeto negli appartamenti e nelle aree esterne trasformate in discariche a cielo aperto. Oltre 150 uomini impegnati nell'operazione
VIDEO | Sul sagrato del Duomo della Serra il gran galà con l'Orchestra Sinfonica Brutia diretta dal maestro Francesco Perri. Proclamati i vincitori del Concorso Lirico Internazionale