Verifiche all’alba nella località del Vibonese dopo le anomalie rilevate dalla sonda SAR, che nei giorni ha scoperto tubature abusive e sversamenti illeciti in mare. L’assessore Giovanni Calabrese: «I dati migliorano ma il livello di allerta rimane alto»
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Dopo le segnalazioni della sonda SAR, che ha rilevato sette anomalie nel golfo di Lamezia riconducibili a possibili scarichi illeciti in mare, i controlli della Regione Calabria si sono intensificati anche a Pizzo Calabro, dove i droni ambientali hanno documentato la presenza di tubature abusive e sversamenti sospetti.
A darne notizia è stato l’assessore alle Politiche per il Lavoro Giovanni Calabrese, che ha condiviso sui social un bilancio incoraggiante ma anche un messaggio chiaro: «I dati migliorano – con un aumento rispetto all’anno precedente di + 23 acque “eccellenti” e con una percentuale di crescita che raggiunge il 93% (+ 2%) – ma non possiamo abbassare la guardia».
Una situazione presentata come allarmante nei giorni scorsi, aggravata dalle recenti denunce di turisti e residenti, che lamentano la presenza di rifiuti e acque sporche in una località costiera nota per la sua bellezza.
Le verifiche, scattate all’alba, coinvolgono Calabria Verde, Arpacal, Protezione Civile e Capitaneria di Porto, in un’azione coordinata per contrastare l’inquinamento marino e tutelare la salute pubblica e l’immagine turistica della Calabria.