La Agonopterix calavrisella è stata individuata dal Crea nel Vibonese nel corso di una lunga campagna di monitoraggio dei lepidotteri notturni. Il ritrovamento pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Zootaxa
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Un team di ricercatori del Crea Foreste e Legno, nell’ambito del progetto nazionale Nbfc (National Biodiversity Future Center) e con la collaborazione del comune di Polia (Vv), ha scoperto una nuova specie di microlepidottero: Agonopterix calavrisella sp. nov., appartenente alla famiglia Depressariidae. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica internazionale Zootaxa.
La nuova specie è stata individuata nel corso di una lunga campagna di monitoraggio dei lepidotteri notturni nelle foreste della Calabria, un’area nota per l’elevato valore di biodiversità. Agonopterix calavrisella presenta caratteristiche morfologiche distintive e una divergenza genetica significativa rispetto alla specie più simile, Agonopterix liturosa.
«Questa scoperta conferma ancora una volta come i territori dell’Italia meridionale ospitino una biodiversità unica, che stiamo solo iniziando a conoscere - afferma Stefano Scalercio, il ricercatore del Crea Foreste e Legno che ha coordinato la ricerca e le attività di monitoraggio. - L’integrazione tra analisi genetiche e studio morfologico si è rivelata fondamentale per riconoscere questa specie come inedita per la scienza».
La falena è stata rinvenuta in boschi collinari e montani della Calabria centro-meridionale, in ambienti freschi e umidi con vegetazione fitta ed è risultata abbondante soprattutto nel Vallone Milo del comune di Polia, un’area caratterizzata da una forra ombrosa e da boschi misti ben conservati, dove è presente anche la rara felce giurassica Woodwardia radicans (L.) Sm.
«Queste scoperte hanno un valore che va oltre l’interesse tassonomico - aggiunge Sara La Cava, prima autrice e co-descrittrice della specie. - Conoscere con precisione la biodiversità, infatti, è essenziale per progettare strategie efficaci di conservazione e gestione degli ecosistemi forestali».
«La scoperta dei nostri ricercatori – dichiara il presidente Crea, Andrea Rocchi, - conferma l'incredibile biodiversità del nostro Paese e la necessità di studiarla per poterla tutelare e valorizzare, a beneficio di tutti».

