La storia

Non gli affittano casa perché sono ciechi: l’incredibile discriminazione subita da una coppia nel Cosentino

Giuditta e Carlo cercano casa dalla scorsa primavera a Praia a Mare, ma ogni volta che fanno presente di essere non vedenti sorge un problema e l'accordo salta. Fino all’ultimo episodio, il più paradossale e doloroso: «Siamo increduli»

 

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di Francesca  Lagatta
2 ottobre 2023
15:51
Giuditta e Carlo davanti all’isola Dino
Giuditta e Carlo davanti all’isola Dino

Il fatto di essere non vedente può rappresentare un ostacolo alla civiltà nell'anno 2023? Se la zona è quella dell'alto Tirreno cosentino, la risposta è sì. La denuncia arriva da due giovani, Giuditta e Carlo, che da mesi vivono sulla propria pelle le nefaste conseguenze dell'ignoranza più becera, continuando a subire una serie di ingiustificate mortificazioni e discriminazioni per il solo fatto di essere ciechi e avere la "pretesa" di mettersi alla ricerca di una casa in cui vivere.

Cosa sta accadendo

Giuditta e Carlo stanno insieme da anni e la loro condizione non rappresenta alcun problema. Sono autosufficienti, lavorano, viaggiano liberamente sui mezzi pubblici, vivono da soli svolgendo una vita piena e soddisfacente come i loro coetanei. Attualmente risiedono a San Giovanni Rotondo. Con il tempo, hanno imparato a vedere il mondo attraverso gli altri sensi, costruendosi un'esistenza del tutto normale. Nella primavera scorsa decidono di trasferirsi a Praia a Mare, dove vive la famiglia di Giuditta, e cercare una casa in affitto nella zona dell'alto Tirreno. A fare da tramite è la mamma di lei, che si reca personalmente a visitare gli appartamenti per verificarne le condizioni. La ricerca è difficile, ma qualcosa si trova. Eppure ogni volta che la donna fa presente che la casa servirà a una coppia di non vedenti, le trattive saltano con le scuse più disparate. All'improvviso, le case non sono più disponibili.


La lite e gli insulti

La donna non si dà per vinta e continua a cercare un nido d'amore per Giuditta e Carlo. A fine maggio sembra averlo trovato in centro abitato a Tortora, è un grazioso appartamento che dista pochi metri da uffici e supermercati. C'è l'accordo e anche la data del trasferimento, che sarà ad ottobre. I ragazzi sono al settimo cielo, vivono un'estate piena di aspettative, sognando l'inizio di una nuova vita in Calabria. A metà settembre inviano tutti i documenti richiesti per la compilazione del contratto. Ma qualcosa va storto. Tre giorni fa la proprietaria di casa fa un passo indietro e telefona alla madre di Giuditta per farle presente che la casa non è più disponibile. Leggendo le carte ha "scoperto" che la coppia affittuaria è non vedente e questo, per lei, rappresenta un enorme problema: «Avreste dovuto avvisarmi prima». La mamma della ragazza spiega che è scritto nei documenti e che comunque non è un particolare rilevante, dal momento che Giuditta e Carlo vivono autonomamente e non hanno bisogno di alcun tipo di aiuto. Ma dall'altro capo del telefono non vogliono sentire ragioni. Quando, poi, i parenti dei due giovani provano a chiedere per telefono ulteriori spiegazioni, irrompe la figlia, la quale avrebbe minacciato di chiamare i carabinieri e chiedere il loro intervento.

La rabbia e la delusione

Carlo e Giuditta sono affranti, prima d'ora non avevano mai riscontrato un problema simile e non si danno pace: «Siamo persone perbene - ci dicono -, perché non ci danno la possibilità di vivere qui come tutti?». Raccontare il loro dramma non è stato facile, ma necessario affinché episodi simili non passino inosservati. «Onestamente siamo un po' giù di morale, siamo demotivati, stentiamo a credere che nel 2023 sia successo davvero», affermano increduli. Ma per fortuna il loro sogno è più vivo che mai: «Confidiamo in qualche persona di buon cuore, speriamo di ricevere qualche offerta nel giro di pochi giorni». Le valigie sono già pronte.

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