Cosenza-Catanzaro

Scontri dopo il derby, Caruso: «Più di una cosa non ha funzionato». Fiorita: «Correttezza della nostra tifoseria fuori discussione»

I primi cittadini di Cosenza e Catanzaro condannano i fatti di ieri sera a Rende, dopo la partita, e chiedono che sia fatta piena luce. Il sindaco bruzio: «Chiarire anche se i numeri degli ospiti corrispondevano effettivamente agli ottocento posti assegnati»

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di Redazione Attualità
4 marzo 2024
14:59
I sindaci di Catanzaro e Cosenza, Nicola Fiorita e Franz Caruso
I sindaci di Catanzaro e Cosenza, Nicola Fiorita e Franz Caruso

I sindaci di Catanzaro e Cosenza, Nicola Fiorita e Franz Caruso, intervengono all'indomani degli scontri registrati a Rende dopo il derby tra le due squadre calabresi di Serie B. Ancora al vaglio della Questura l'esatta dinamica degli eventi, mentre sarebbero oltre una decina le persone che hanno riportato contusioni e tra di esse anche diversi agenti di polizia. 

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Caruso: «Fatto inqualificabile»

«Gli incidenti verificatisi ieri sera nel post partita tra Cosenza e Catanzaro sono un fatto inqualificabile e che merita la più assoluta riprovazione e condanna». Lo afferma il sindaco di Cosenza Franz Caruso che si dice «estremamente turbato e fortemente amareggiato per quanto accaduto». «Il vile attacco contro persone inermi - aggiunge Caruso - tra le quali donne e bambini, sorpresi all'interno del Mc Donald's di Rende, di fronte allo svincolo autostradale di Cosenza Nord, mentre stavano consumando in tranquillità, è quanto di più vergognoso e ignobile potesse verificarsi. Sono certo che le autorità preposte, con la massima solerzia e in tempi rapidi, individueranno ed assicureranno alla giustizia chi si è macchiato di questi esecrabili gesti, una vera barbarie. Allo stesso modo chiedo che sull'intera vicenda sia fatta piena luce, posto che, come è del tutto evidente, più di una cosa non ha funzionato. Sarebbe ad esempio il caso di valutare attentamente se i numeri della tifoseria ospite corrispondevano effettivamente agli ottocento posti assegnati o non siano andati ben oltre il consentito».


«Nel contempo, mi corre l'obbligo - sostiene ancora il sindaco di Cosenza - di esprimere solidarietà alle forze dell'ordine che, nel corso degli incidenti, sono rimaste ferite, così come massima vicinanza esprimo alle famiglie e alle singole persone, alcune delle quali anche loro ferite, che, loro malgrado, sono rimaste coinvolte in quei drammatici momenti di particolare tensione e apprensione. Un encomio particolare lo voglio rivolgere al direttore del Mc Donald's di Rende che con grande freddezza è riuscito, chiudendo le porte dell'esercizio commerciale e dando ricovero alle tante persone impaurite, nelle toilettes e persino nelle cucine, a limitare i rischi per l'incolumità dei presenti. Gli incidenti di ieri sera hanno rovinato quella che sul campo e sugli spalti, al di là del risultato finale, si era rivelata una festa dello sport sulla quale, ora, purtroppo, grava questa macchia indelebile».

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Fiorita: «Fare piena luce»

«Prima e più di ogni altra cosa voglio esprimere la mia piena solidarietà alle forze dell'ordine e voglio ringraziare il sindaco Caruso e la città di Cosenza per l’accoglienza cordiale che mi hanno riservato. Voglio rimarcare questo dato perché credo sia giunta l’ora di isolare i facinorosi e di superare una volta per sempre questa stupida rivalità che divide due città civili e colte di una stessa regione». Lo scrive in una nota il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita.

«Ma - aggiunge - se si vuole davvero estirpare la mala pianta della violenza legata al calcio, occorre che sugli episodi che accadono prima, durante e dopo le partite si faccia piena luce, attribuendo ad ognuno le proprie responsabilità. Lo chiedo anche per quanto accaduto nel dopopartita di ieri. Autorevoli giornalisti (e tifosi) cosentini hanno sostenuto che la miccia dei disordini potrebbe essere stata innescata da pochi scalmanati che hanno scagliato sassi e fumogeni contro i pullman dei tifosi giallorossi. Nessuna intenzione di giustificare alcuno, se ci sono state reazioni incontrollate e violente vanno perseguite, ma la correttezza della nostra tifoseria è fuori discussione. Non è la prima volta che nell'immediatezza i fatti vengono percepiti in maniera incompleta o distorta, era accaduto già a Bolzano, ma il tempo consente sempre di attribuire con precisione le responsabilità. Il mio appello è rivolto a tutte le tifoserie calabresi: isolate i violenti e i facinorosi. Con il calcio non hanno nulla a che fare. Dispiace solo che per colpa di pochi sia stata gettata un'ombra su quella che è stata una bellissima giornata di sport, con due squadre che hanno dimostrato le proprie qualità e con due grandi tifoserie che hanno sostenuto i propri colori. Viva la passione e abbasso la violenza, da qualunque parte provenga».

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