Ponte sullo Stretto

Prestininzi a capo del Comitato tecnico scientifico, è polemica: «Nega l’emergenza climatica, nomina insensata»

Tutti e nove i componenti sono già stati consulenti della Stretto di Messina spa ma il dito è puntato contro la scelta del coordinatore del nuovo organismo: «La sostenibilità dell'opera non può essere garantita da chi smentisce che l'ambiente sia impoverito e alterato dall'uomo». Bonelli (Avs) annuncia un'interrogazione

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di Redazione
20 settembre 2023
18:31

«Con l'assenso di Schifani per la Regione Siciliana e Occhiuto per la Regione Calabria, è stato nominato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l'organismo indipendente cui sono demandati compiti di supporto e consulenza per il progetto del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria. A coordinarlo è stato chiamato Alberto Prestininzi, ordinario di Ingegneria della Terra presso l'Università di Roma La Sapienza, ma noto soprattutto per essere il leader dei negazionisti climatici italiani». Lo sottolinea in una nota il coordinamento "Invece del ponte - cittadini per lo sviluppo sostenibile dell'area dello Stretto", all'indomani della nomina dei componenti del Comitato tecnico scientifico per la realizzazione del Ponte.

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«Per intenderci, - si spiega nella nota - quel tizio che dichiara senza mezzi termini che "Il pianeta non è mai stato così bene". Il ministro Salvini probabilmente lo ripaga per la vicinanza politica e il loro comune sentire. Il territorio dello Stretto non può subire l'ennesimo insulto di una nomina insensata, da respingere con la massima fermezza: la sostenibilità di un'opera pubblica così impattante non può essere garantita da chi nega che l'ambiente sia impoverito e alterato dall'azione umana. Ci domandiamo se gli illustri scienziati chiamati a comporre la Commissione riterranno di poter accettare questo coordinamento».


I nove esperti chiamati ad esprimersi sulla costruzione del Ponte

Quasi tutti i membri dell'organismo hanno già lavorato come consulenti per la società pubblica Stretto di Messina spa, riporta il Corriere della Sera, e anzi due di loro sono già stati componenti del Comitato tecnico scientifico della stessa. Si tratta in particolare di Claudio Borri, professore ordinario di Scienze delle Costruzioni a Firenze, e di Alberto Prenestini, ordinario di Ingegneria della Terra alla Sapienza. Quest'ultimo finito ora nel mirino per le sue posizioni sul cambiamento climatico, avendo sostenuto che fenomeni che vengono definiti "estremi" sono in realtà nella norma

Gli altri componenti del Comitato sono: Andreas Taras, ordinario di Costruzioni in acciaio e strutture composite presso l'Eth di Zurigo; Sara Muggiasca, professore associato del dipartimento di Ingegneria meccanica del Polimi, direttrice della Galleria del vento; Mauro Dolce, professore ordinario di Tecnica delle costruzioni alla Federico II di Napoli, esperto in Rischio sismico e vulcanico ed ex assessore regionale della Calabria; Francesco Karrer, ordinario in quiscenza di Urbanistica alla Sapienza; Giuseppe Muscolino, ordinario di Scienza delle costruzioni a Messina; Paolo Fuschi, ordinario di Meccanica delle strutture a Reggio Calabria; Alessio Ferrar, ordinario di Ingegneria geotecnica a Palermo.

Come riporta il quotidiano milanese, nessuno di loro avrebbe mai espresso critiche sulla fattibilità del Ponte.

Interrogazione di Bonelli su nomina Prestininzi

Intanto, proprio sulla nomina di Prestininzi, il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli ha annunciato che presenterà un'interrogazione parlamentare «per ottenere chiarezza su quali criteri siano stati seguiti nella nomina» e «per chiedere spiegazioni riguardo alla scelta di un coordinatore con posizioni scientifiche discutibili».

Scrive Bonelli in un nota: «La scelta di Matteo Salvini di nominare il prof. Alberto Prestininzi come coordinatore del Comitato tecnico scientifico sul Ponte dello Stretto, da lui definito di 'alto valore' è fortemente discutibile. Prestininzi è noto per essere uno dei firmatari della petizione "L'emergenza climatica non esiste", una posizione che nega apertamente la crisi climatica globale. Le sue dichiarazioni, tra cui l'asserzione che "l'Italia è uno dei paesi più piovosi d'Europa. Non parlateci di siccità, fate le dighe", dimostrano un approccio antiscientifico e fuori dalla realtà delle sfide ambientali e climatiche che il nostro Paese e il mondo intero affrontano». 

E ancora, prosegue: «Questa nomina del Comitato scientifico solleva dubbi e preoccupazione per le modalità con cui si vorrebbe realizzare un'opera per noi inutile che costerà oltre 15 miliardi di euro agli italiani un vero pozzo senza fondo. L'approccio scientifico deve essere basato su dati, evidenze e consensi internazionali, non su opinioni personali che negano la realtà dei cambiamenti climatici».

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