Dopo la pubblicazione dell’articolo apparso su LaC News24 in data 14 giugno 2025, dal titolo “Barzan, il ‘criminalista’ calabrese che prometteva a chi pagava di diventare un dirigente del Cosenza Calcio”, è giunta alla redazione una nota a firma del legale di Davide Barzan. L’articolo riprendeva l’inchiesta de Le Iene sullo stesso Barzan andata in onda qualche giorno e i legali del professionista ci hanno inviato una serie di considerazioni nelle quali smentiscono la ricostruzione offerta.  

In particolare, viene stigmatizzato un passaggio relativo a un presunto coinvolgimento sentimentale con Manuela Bianchi e all’esistenza di un presunto video a contenuto sessualmente esplicito: «Un presunto coinvolgimento sentimentale con Manuela Bianchi, che ha suscitato clamore non solo per un bacio in pubblico – documentato anche da testimoni – ma per la diffusione, a detta di alcuni (il riferimento è ad alcune testate), di un video hot che sarebbe stato mostrato ad altri da Barzan, mentre lui stesso fa sesso con una giornalista. Un’ipotesi di revenge porn che aggiunge una nuova ombra al personaggio», si legge nell’articolo di qualche giorno fa.

Per la difesa, si tratterebbe di "illazioni non verificate, prive di riscontro oggettivo”. Secondo quanto precisato dal legale, Barzan «non ha mai avuto alcun tipo di relazione sentimentale o intima con la signora Manuela Bianchi, né pubblicamente né privatamente», né esisterebbe alcun video a contenuto sessuale da lui detenuto, mostrato o diffuso.

Riguardo alle notizie di stampa che riguardano il loro assistito, i legali di Barzan parlano di uno «stile comunicativo» che «ripropone un “modus operandi” già tristemente noto in altri casi mediatici di cronaca nera, come quello di Garlasco, in cui si è assistito a una campagna diffamatoria fondata su congetture scandalistiche – come la presunta parafilia di Alberto Stasi –, successivamente smentita, nonostante fossero state avallate da massimi esperti ospiti fissi di reti televisive pubbliche».

E aggiungono che Barzan «dall'istanza di scarcerazione del Dassilva ripetutamente rigettata è vittima di gogna mediatica, soggetto a campagne denigratorie strumentali, vero e proprio odio sociale, bodyshaming, incendio dell'autovettura, ha agito a tutela del proprio buon nome della reputazione e del ruolo svolto all'interno del procedimento penale».

I legali di Barzan puntualizzano poi in riferimento ad altre vicende citate da Le Iene e spiegano che «in relazione a tale Vincenzo Cortese e Iurillo Vincenzo (v. casellario giudiziale ) il procedimento penale di riferimento si è concluso con sentenza dichiarativa di estinzione del reato per intervenuta prescrizione che vale la pena ricordare è istituto di diritto sostanziale. L’utilizzo di tale vicenda in chiave "accusatoria" costituisce grave reato con una manipolazione indebita della realtà giudiziaria; quanto alla vicenda della palestra vi sono plurimi decreti di archiviazione».

Quanto a tale Mancino Maurizio (Morris), continuano i legali, «si rileva che il relativo procedimento si è concluso con sentenza di non luogo a procedere, con esclusione quindi di ogni responsabilità penale, anche solo ipotetica (c'è remissione di querela)». 

Per Giulia Sarno, poi, «Barzan non risulta formalmente indagato né gli è stata mai notificata alcuna iscrizione nel registro delle notizie di reato; in merito a Giacomo, si precisa che questi ha intrattenuto rapporti finanziari esclusivamente con terzi, il Barzan non ha mai ricevuto né gestito somme da parte sua, né effettuato alcuna operazione di investimento per suo conto; la vicenda relativa ad Achille Altimari risulta definita da giudicato da oltre 11 anni, per cui è vietata ogni ulteriore divulgazione dei fatti a contenuto insinuante o suggestivo lesivo della verità processuale e dignità personale; parimenti per tale Giampiero Soave».

Infine, riguardo alla condanna per assegno scoperto ai danni della Bcc Mediocrati, il difensore evidenzia che si tratta di pena sospesa e "non menzionabile ex art. 175 c.p.".

A chiudere la replica, anche un chiarimento sull’identità professionale del Barzan: «Non ha mai dichiarato né fatto credere di essere avvocato, né ha mai partecipato a trasmissioni televisive in tale qualità. È noto piuttosto come consulente criminalista, in particolare per Manuela Bianchi».