È stato presentato oggi il progetto “Discutiamone insieme”, un’iniziativa che segna un passo importante per la salute mentale dei giovani calabresi, prevedendo la presenza dello psicologo nelle scuole della regione.

Il programma coinvolgerà gli studenti del terzo anno della scuola secondaria di primo grado e quelli del biennio della scuola secondaria di secondo grado, con l’obiettivo di prevenire e intercettare precocemente i segnali di disagio.

Fondamentale il ruolo delle Aziende sanitarie provinciali, che avranno il compito di coordinare gli interventi e garantire la presenza costante degli specialisti sul territorio.

Il piano dell’Asp di Cosenza

«La nostra azienda sanitaria abbraccia 150 comuni – ha spiegato il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Antonio Graziano –. Parliamo di numeri molto importanti: per il terzo anno della scuola secondaria di primo grado abbiamo 339 classi per un totale di 5.688 studenti, mentre per il biennio delle superiori contiamo 655 classi e 12.021 ragazze e ragazzi».

Per garantire una copertura capillare, il territorio provinciale è stato suddiviso in 15 aree, ciascuna delle quali avrà un psicologo di riferimento.

«Questa iniziativa – ha proseguito Graziano – parte adesso ma l’obiettivo è di renderla sempre più strutturata, un pilastro delle nostre scuole, considerando le evidenze di un disagio giovanile in crescita. Ci impegneremo affinché non resti un progetto triennale ma diventi uno strumento stabile per garantire il benessere psicofisico dei nostri ragazzi».

Il direttore generale ha poi sottolineato come la Calabria, in questo caso, possa fare da modello:

«Sono certo che la Regione saprà reperire i fondi necessari affinché “Discutiamone insieme” diventi una realtà concreta e permanente. La salute mentale è parte integrante dell’educazione e della cittadinanza».

Iannazzo: «Fermare un’emergenza prima che diventi endemica»

A evidenziare il valore preventivo del progetto è stata la responsabile scientifica dell’Asp di Cosenza, Caterina Iannazzo, che ha parlato di un’iniziativa “necessaria e tempestiva”.

«La volontà – ha spiegato – è quella di fermare un’emergenza che rischia di diventare una condizione endemica. I nostri giovani, sempre iperconnessi ma sempre più soli, dimostrano un bisogno crescente di ascolto e supporto.

“Discutiamone insieme” nasce per intercettare precocemente il malessere, spesso nascosto per timore o vergogna, e affrontarlo in modo condiviso, prima che sfoci in disturbi più gravi».

Il progetto rappresenta uno dei primi tentativi concreti della Regione Calabria di costruire un ponte stabile tra sanità e scuola, due mondi che, come ricorda il direttore Graziano, «devono collaborare per formare cittadini consapevoli, sani e capaci di chiedere aiuto quando serve».