L’USB denuncia una comunicazione inviata agli istituti della provincia: «Veicolano un pericoloso clima di controllo che esula dalla normalità democratica, ma se ne facciano una ragione»
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«Inaccettabile», «vergognosa». Non usa mezzi termini l’Unione Sindacale di Base per commentare una circolare che sarebbe stata diffusa ieri da parte dell’ATP di Cosenza, l’ufficio scolastico, ed indirizzata agli istituti della provincia. La firma del documento - fanno sapere - è della “Segretaria del Dirigente”. L’oggetto riguarda il tema caldo del momento e nel corpo del testo, svelano i sindacalisti, «si richiede di “segnalare con tempestività l’eventuale svolgimento di manifestazioni, assemblee straordinarie, occupazioni o altre forme di mobilitazione studentesca connesse alla causa pro-Palestina che interessino i rispettivi istituti” e di “comunicare iniziative in corso o programmate”».
Insomma, una comunicazione irricevibile per l’USB che appena cinque giorni fa ha portato mezzo milione di persone nelle piazze di una settantina di città italiane e che a Cosenza ha fatto sfilare settemila cittadini sensibili al genocidio in atto a Gaza. «Sono righe burocratiche che ci preoccupano molto nella loro algida prosa, veicolano un pericoloso clima di controllo che esula dalla normalità democratica – evidenziano dal sindacato -. Non fanno neppure riferimento a eventuali richieste che in tal senso provengano dal Ministero a Roma o dall’USR a Catanzaro. Comprendiamo come dopo la grande riuscita dello Sciopero dell’USB di lunedì 22, le piazze piene, il risveglio delle coscienze critiche e del dibattito nelle scuole e nelle università, nei luoghi di lavoro e nei territori, siano turbati i sonni del Governo italiano, con i suoi silenzi complici del genocidio del popolo palestinese e i suoi rapporti vergognosi con il governo israeliano».
«Ma se ne facciano una ragione – avvertono poi -. Nonostante tutte le operazioni autoritarie e repressive di Valditara e la vicinanza di qualche corporazione scolastica a lui fedele per i privilegi che ne riceve, la Scuola è e rimarrà presidio di democrazia e partecipazione, confronto e crescita. Nella dialettica e nelle lotte dei lavoratori e degli studenti. Una nota incomprensibile dunque quella dell’ATP di Cosenza. O forse troppo comprensibile».
Usb fa sapere che «i dirigenti scolastici già comunicano eventuali agitazioni studentesche, quali che ne siano i motivi. La Dirigente dell’ATP ha il dovere di spiegarla al mondo della Scuola e alla collettività tutta. Quale è stata l’esigenza di emanarla?
E perché i riferimenti espliciti alla Palestina? È una fake? Un errore? Una sua iniziativa? Una richiesta ministeriale? Chiediamo pubbliche risposte a questi interrogativi ad una Amministrazione della Repubblica Italiana dove, ancora, vigono regole democratiche e non arbitrii. Ed anche i rappresentanti politici e istituzionali del territorio, oltre a fare passerelle e selfie, dovrebbero pretendere spiegazioni su questo atto».