I dati degli esami di Stato di superiori e medie confermano la tendenza: la nostra regione insieme a Puglia e Sicilia registra più studenti premiati con il massimo dei voti rispetto al resto d’Italia
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Il Sud continua a primeggiare quando si parla di eccellenza scolastica. I dati ufficiali sull’esame di maturità 2025 lo confermano: i diplomati con lode sono aumentati, passando dal 2,6% dello scorso anno al 2,8%. In numeri assoluti, significa che 13.857 ragazze e ragazzi hanno conquistato il massimo dei voti, coronando un percorso di studio che si chiude con il riconoscimento più ambito.
I dati
Se si osserva la distribuzione geografica, la tendenza resta quella di sempre: è il Mezzogiorno a concentrare la percentuale più alta di lodi. Calabria, Puglia e Sicilia salgono sul podio nazionale, superando la media italiana. Gli studenti che qui escono dalle scuole superiori con il punteggio di 100 e lode sono proporzionalmente di più rispetto al resto del Paese, una costante che si ripete ormai da anni.
All’estremo opposto della classifica si trovano Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto, dove ottenere la lode resta un traguardo molto più raro. Il divario tra Nord e Sud, quindi, non si restringe. Al contrario, conferma una dinamica che alimenta da tempo il dibattito su criteri di valutazione e severità degli esami.
Lo stesso schema emerge anche dalle scuole medie, dove il 5,2% degli studenti ha ottenuto 10 e lode. Ancora una volta il primato spetta al Sud: Puglia in testa con l’8,7%, seguita dalla Calabria con l’8,4% e dalla Sicilia con l’8%. Nel resto del Paese le percentuali scendono, fino ad attestarsi sotto il 3% in alcune regioni settentrionali.
La riflessione
I numeri alimentano la consueta domanda: gli insegnanti del Sud sono troppo generosi o quelli del Nord e del Centro troppo rigidi? Oppure le valutazioni più alte sono anche un modo per riconoscere gli sforzi di studenti che, in molte aree del Mezzogiorno, affrontano carenze strutturali e contesti sociali più complessi? Il dibattito è aperto, ma intanto i dati fotografano una realtà ormai consolidata.
Guardando agli indirizzi di studio, il quadro non sorprende: i licei restano i grandi protagonisti della corsa alla lode. Qui il 4,3% degli studenti ha concluso il percorso con 100 e lode, confermando l’impostazione più teorica e preparatoria di questi percorsi. Seguono gli istituti tecnici con l’1,5%, mentre nei professionali la percentuale scende allo 0,6%. Nelle scuole a indirizzo tecnico e professionale, i voti più frequenti si collocano tra 61 e 70, mentre nei licei si concentrano tra 71 e 80, a dimostrazione di una diversa distribuzione del merito lungo la penisola e tra i diversi percorsi formativi.
Formazione in Calabria
Per la Calabria, i dati rappresentano una soddisfazione e al tempo stesso uno stimolo. Essere ai vertici per numero di lodi è motivo d’orgoglio, ma invita anche a riflettere sulla qualità complessiva del sistema scolastico e sulla necessità di colmare le disparità infrastrutturali rispetto ad altre aree del Paese. Qui, nelle aule spesso segnate da carenze di laboratori e servizi, ottenere la lode diventa non solo un traguardo personale, ma anche un piccolo riscatto collettivo.
Mentre migliaia di studenti calabresi festeggiano un’estate che segna la fine di un ciclo, le statistiche ci consegnano una fotografia chiara: la passione e la dedizione degli studenti del Sud, unite alla vicinanza delle famiglie e di insegnanti capaci di riconoscere il merito, continuano a trasformarsi in eccellenze. E, ancora una volta, il vento delle lodi soffia dal Tirreno allo Ionio, attraversando le aule di licei, tecnici e professionali che quest’anno hanno scritto una nuova pagina di orgoglio per la scuola calabrese.