Con la delibera n° 198 del 3 novembre 2025, la giunta comunale di Praia a Mare ha deliberato l’intitolazione del Palazzo delle Esposizioni ad Andrea De Lorenzo, l’infermiere praiese scomparso in un tragico incidente lo scorso 22 agosto «in circostanze che hanno suscitato unanime cordoglio in tutta la comunità». Il 46enne era fratello del sindaco Antonino De Lorenzo, quest’ultimo assente durante i lavori della giunta. La data della cerimonia è ancora in fase di definizione.

Le motivazioni

«La decisione di proporre tale intitolazione – recita il documento - nasce da una straordinaria, commovente e sincera ondata di affetto popolare, emersa con forza nelle settimane successive alla sua scomparsa. Cittadini, associazioni, realtà del volontariato, operatori sanitari, colleghi e semplici conoscenti hanno espresso in molteplici forme la volontà di rendere duraturo il ricordo di una figura unanimemente riconosciuta per i suoi meriti umani, professionali e civili».

Una tragedia che ha sconvolto la comunità

La richiesta di intitolare una via o un luogo ad Andrea De Lorenzo era stata espressa dalla cittadinanza in diverse occasione pubbliche, anche durante la recente consegna dell’ecografo di ultima generazione  all’ospedale di Praia a Mare. L’iniziativa era stata promossa proprio da De Lorenzo pochi giorni prima della tragica scomparsa e amici e famigliari, con il fine di realizzare il suo ultimo sogno, hanno sostenuto la raccolta fondi anche dopo la dipartita, centrando l’obiettivo nel giro di due settimane.

Chi era Andrea De Lorenzo

Compagno di Silvia Varriale da sedici anni, collega con cui si sarebbe dovuto sposare il 30 settembre scorso, e padre di due bambine, Andrea De Lorenzo ha speso tutta la sua vita per gli altri e per la difesa del diritto alla salute.

Alcune delle sue iniziative sono elencate nel documento firmato dalla giunta comunale.

«Il Sig. Andrea De Lorenzo – si legge nella delibera - era infermiere presso la struttura ospedaliera di Praia a Mare e svolgeva la propria attività con profonda umanità, dedizione, spirito di sacrificio e attenzione verso ogni paziente.

Andrea ha lavorato nel reparto della dialisi, nel reparto delle cure intensive e gravi insufficienze d'organo, nel reparto di tossicologia medica, nel reparto di riabilitazione. Ha svolto attività di infermiere anche c/o Holy Spirit Hospital in Makeni Sierra Leone e sotto la guida della fondazione Don Carlo Gnocchi ha lavorato nel reparto di riabilitazione.

Ha organizzato e programmato l'apertura dell’Emergency Unit, Formazione personale Locale mediante work shop e lezioni teorico-pratiche con riguardo alla gestione delle emergenze.

Sempre in cerca di continua conoscenza ha partecipato a tantissimi corsi specialistici e Master maturando esperienze professionali in campo medico nell'ottica dell'aiuto e del supporto del paziente.

Era noto, in particolare, per la sua attiva partecipazione alla vita sociale e associativa della città, avendo collaborato con diverse realtà del volontariato locale, distinguendosi per l'estrema disponibilità, generosità e umiltà.

Pochi giorni prima del tragico incidente che gli ha tolto la vita, aveva promosso e organizzato, unitamente a un’Associazione di Volontariato del posto, una significativa iniziativa benefica finalizzata alla raccolta fondi per l'acquisto di un macchinario sanitario destinato all’Ospedale presso cui prestava servizio. Tale iniziativa, proseguita dopo la sua morte nel suo nome, ha ampiamente raggiunto l'obiettivo prefissato e grazie alla stessa si è riusciti ad acquistare lo strumento diagnostico in sua memoria, rafforzando ulteriormente il legame tra la sua figura e il bene collettivo, un ecografo di ultima generazione che doveva contribuire a potenziare un sistema sanitario precario e al collasso. Un Ospedale in cui Andrea ha sempre creduto e per cui ha lavorato senza mai risparmiarsi.

Un'ora prima dell'incidente, Andrea lasciava un messaggio ad una redazione giornalistica locale in cui invitava a “difendere l'ospedale di Praia”, a non farlo “morire”, mettendo in evidenza l'importanza della sanità pubblica, nonostante le difficoltà. Un gesto che fa rabbrividire se solo si pensa che poco dopo aver lasciato questo messaggio Andrea è stato portato nel suo ospedale come paziente in condizioni gravissime». 

Quella vita salvata pochi giorni prima della sua morte

Tra i tanti gesti di generosità di Andrea De Lorenzo, ce n’è uno ancora taciuto che merita di essere raccontato e che è avvenuto proprio pochi giorni prima della sua tragica scomparsa. Quando l’ecografo da acquistare era stato sottoposto all’attenzione dei medici del reparto di Medicina di Praia a Mare per testarne le qualità, Andrea De Lorenzo aveva chiamato un amico a fare da “cavia”. Dopo un controllo, l’esame diagnostico aveva evidenziato un malfunzionamento della valvola cardiaca, che aveva spinto i medici a sottoporre il paziente – che non presentava alcun sintomo - a ulteriori accertamenti. Il giorno successivo, l’uomo sarebbe stato colto da un malore, che, fortunatamente, non si è rivelato fatale solo grazie alle cure preventive dei medici. L’episodio è venuto alla luce grazie alle testimonianze dei colleghi soltanto dopo la morte di Andrea, il quale non ne aveva fatto parola con nessuno, perché per lui salvare vite umane era la norma. Per lui la salute era un diritto che, stante le sue ultime parole, deve essere difeso con le unghie e con i denti e garantito a tutti, senza distinzioni.