Allo Scalfaro di Catanzaro le premiazioni della prima edizione di una iniziativa che sarà presto mutuata anche dalle altre regioni. L’importanza di coinvolgere i ragazzi nel processo di rifiuto ad ogni forma di cyberbullismo
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I video di Comprensivo San Francesco di Palmi, Consulta Giovanile Comunale di Cropani ed Università Magna Grecia di Catanzaro sono i vincitori del premio speciale Lucia Abiuso istituito per la prima volta dal Corecom Calabria.
L'iniziativa si è svolta nell’auditorium dell’istituto industriale Scalfaro di Catanzaro ed è stata ideata per parlare ai giovani delle insidie della rete ricordando Lucia, figura di donna che ha dato tanto al mondo della scuola.
“Tanto impegno nella scuola si – ha detto il fratello Francesco – ma anche tanto lavoro in ambito della società perché oggi viviamo dei tempi un po' così e lei a questo ci teneva tantissimo, cioè la scuola era dove poter mettere il seme però la società, la vita quotidiana era tanto importante allo stesso modo.”
Prima volta in Italia
Una iniziativa inedita che ha visto il Corecom calabrese primo in Italia a ideare un contest di tale genere all'interno del quale i ragazzi stessi hanno votato sui social i lavori preferiti.
"Corecom Calabria sin dal suo insediamento insieme al Consiglio regionale – ha detto il vicepresidente del Comitato regionale comunicazioni Mario Mazza - ha ritenuto di concentrarsi soprattutto su quello che è il coinvolgimento dei ragazzi in un momento particolare in cui i pericoli della rete possono anche condizionarli negativamente. Il cyberbullismo, i pericoli del gruppo che vuole sostanzialmente approfittare dell'ignoto per colpire il proprio vicino. Ci deve essere la solidarietà, ci deve essere un rifiuto."
Un asilo col suo nome
Il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita ha anticipato l'intitolazione di un asilo in costruzione alla sua memoria mentre la Chiesa ha elogiato l'impegno ad attivare i ragazzi.
"Questa è la cosa migliore – ha sostenuto ai microfoni mons. Claudio Maniago, arcivescovo di Catanzaro-Squillace – cioè intanto lavorare nelle scuole, quindi nei luoghi dove i ragazzi si formano questa è una cosa importante e soprattutto facendoli lavorare, non tenendoli dietro un banco ma proprio perché loro sono molto esperti nella manualità della rete, sanno muoversi nella rete ecco perché proprio lì è bene farli muovere in un modo consapevole e responsabile. Questo diventa davvero educativo per loro e anche un buon servizio per tutti perché tutti ne abbiamo bisogno di un uso più consapevole dei mezzi di comunicazione.”