Alla presenza di amici e familiari l’intitolazione della piazza dove i due giovani reggini, vittime indirette di un femminicidio consumatosi a Brescia, si erano conosciuti e innamorati
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Ha raggiunto e toccato tutti l'amore coraggioso e profondo di Domenico e Chiara. Ad un soffio dai loro vent'anni, con la già solida volontà di voler condividere la loro vita, furono brutalmente fermati in quella buia notte di fine inverno di tredici anni fa a Brescia. Lì si erano recati, lasciando Reggio Calabria, per costruire un futuro insieme. Quel futuro rubato è stato restituito nell'unica forma possibile quella della memoria collettiva della comunità di Catona e della città di Reggio Calabria.
È universale la storia di Domenico e Chiara ed è per questo che l'amministrazione comunale di Reggio Calabria ha intitolato la piazza sul lungomare di Catona dove i due giovani si erano conosciuti e innamorati. Dove i due giovani continueranno a "vivere".
Su impulso di Nuccio Tortorici, papà di Domenico, l’associazione Amici di Domenico e Chiara aveva già adottato nel 2017 due aiuole affinché quel luogo già del cuore diventasse anche luogo di memoria.
Ieri, nell'abbraccio di un tramonto, scoperta la targa che reca i nomi dei due giovani, acquistata grazie alla raccolta fondi avviata dall'associazione Nuova Solidarietà, alla quale hanno partecipato gli amici e la comunità parrocchiale di Salice, il complesso Euterpe, Scout di Catona.
La cerimonia moderata da Francesco Scopelliti, amico dei due giovani, è stata impreziosita dalle note del maestro Pasquale Faucitano al violino e dal maestro Antonio Barresi alla chitarra.
Emozionanti la scopertura a cura dei familiari, i genitori di Domenico, Nuccio e Marisa Tortorici, del papà di Chiara, Dino Matalone, e del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, e la benedizione di don Francesco Siclari. Continua a leggere su IlReggino.it