Lo sportello Sorical inaugurato a Rende in Piazza Matteotti non sarà solo un punto di ascolto per i cittadini rispetto alle problematiche legate alle forniture idriche. Rappresenterà soprattutto il primo dei tanti presidi di quella rete territoriale che, in applicazione della Legge Galli rimasta in Calabria disattesa per lungo tempo, si si dovrà espandere contestualmente a questa fase di sostanziale trasformazione dell’azienda a totale capitale pubblico, intrapresa nel 2022 ed orientata verso fattori di efficienza e di qualità.

Fondamentale trasformazione

Alla cerimonia inaugurale erano presenti tra gli altri l’amministratore unico di Sorical, Cataldo Calabretta, il direttore generale Giovanni Marati ed i sindaci di Rende e Castrolibero Sandro Principe ed Orlandino Greco. «Sorical – ha detto Calabretta - sta vivendo un momento fondamentale di trasformazione ma soprattutto di crescita. L’apertura di questo front office rientra appunto tra le attività del nuovo corso che ci consente di instaurare un rapporto diretto con l’utenza affinché ognuno possa avere contezza dei propri consumi reali, delle procedure di attivazione e disattivazione del servizio e di tutte quelle informazioni necessarie a costruire un servizio più efficiente».

In linea con gli standard nazionali

La Calabria era una delle ultime regioni italiane a non aver ancora proceduto al passaggio della gestione idrica integrata sotto la responsabilità di un unico soggetto: «In genere hanno provveduto in economia direttamente i comuni o alcune piccole aziende concessionarie – ha ricordato Giovanni Marati, direttore generale di Sorical – Il nostro compito è adesso quello di erogare il servizio secondo gli standard previsti dalla normativa nazionale, quindi dal regolatore Arera. E di essere completamente trasparenti nelle comunicazioni dei costi inseriti in bolletta. Ricordo che le tariffe coprono i fattori di costo necessari per portare l’acqua fino al rubinetto di casa, e quindi energia elettrica, manutenzioni, personale. È importante che il cittadino comprenda fino in fondo il motivo per cui la bolletta deve essere pagata. Su questo fronte serve un cambiamento culturale». Sorical ha attivato un numero verde sia per il servizio commerciale, sia per la segnalazione guasti. Inoltre è possibile attingere informazioni anche dall’app MySorical scaricabile sul proprio device.

La partita della depurazione

Sandro Principe ha colto l’occasione non solo per ricordare di appartenere alla schiera dei parlamentari che nel 1994 approvarono la Legge Galli, ma anche per sollecitare il passaggio delle competenze sulla depurazione attualmente in capo al Consorzio Vallecrati, cui va ascritto il merito, ha detto il sindaco di Rende, «di aver costruito le reti fognarie del comprensorio e l’impianto di depurazione. Il Consorzio è andato in tilt da una decina d’anni – ha poi denunciato - Per questo ritengo che la depurazione debba entrare nel ciclo unico. Salvando però – ha aggiunto Principe – il project financing relativo al raddoppio delle condotte. Sarebbe un peccato perdere le risorse a questo scopo attribuite al Vallecrati».

A Rende la Sorical ha avviato il processo di insediamento dei propri sportelli sul territorio: un front office a disposizione dei cittadini

Non sprecate l’acqua

L’estate incalza e con essa anche il rischio di carenza idrica: «Registriamo purtroppo – ha commentato sul punto l’amministratore unico di Sorical Cataldo Calabretta - qualche disagio in alcune zone della Calabria riconducibile soprattutto ad un uso improprio della risorsa». Calabretta si riferisce evidentemente all’impiego dell’acqua potabile per irrigare i terreni: «Infatti nei giorni di pioggia questo consumo non si registra. Invito a utilizzare la risorsa in maniera equilibrata perché gli sprechi, gli abusi e soprattutto allacci e prelievi abusivi ostacolano l’arrivo dell’acqua nelle case dei calabresi. Ovviamente ci sono pure gli atavici problemi legati alla vetustà delle infrastrutture. Sorical però è in trincea, con le nostre squadre cerchiamo di intervenire tempestivamente e di ridurre al minimo i disservizi. Poi soffrono le zone ad alta densità turistica, dove il maggior numero di residenti comporta un sensibile aumento del fabbisogno».