VIDEO | Ha aperto oggi al pubblico l’evento itinerante promosso dalla Prociv. Non solo un’esposizione di strumenti e documenti storici, ma un vero e proprio percorso di consapevolezza grazie anche a seminari e alla “stanza sismica”
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Solo poche ore prima la terra ha tremato davvero. Nella notte, un terremoto di magnitudo 2.7 ha scosso l’area circostante. Mirco Taranto, geologo della Protezione civile del Comune di Montalto Uffugo, indica con il dito un punto in lontananza. È lì che l’hanno avvertita di più, a Lattarico, epicentro rilevato dall’Ingv.
«Faceva parte del pacchetto», scherza. Perché proprio stamattina ha aperto al pubblico la mostra nazionale “Terremoti d’Italia”. Un evento itinerante promosso dal Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei ministri che, grazie alla collaborazione con il Comune di Montalto e la Prociv regionale, fa tappa proprio qui in Calabria.
Inaugurata sabato scorso, l’esposizione sarà visitabile fino al 15 novembre. Da vedere c’è tanto tra i capannoni allestiti in località Pianette. Vecchi strumenti di rilevazione, dispositivi per l’adeguamento sismico degli edifici e poi diverso materiale documentale sui terremoti della storia. Uno su tutti, quello dello Stretto del 1908, che in un elenco apposto a una parete spicca per il numero di vittime.
Ci sono vecchie foto e filmati che scorrono, il racconto un Paese fragile che ha pagato un prezzo altissimo alla mancanza di prevenzione.
Ma l’angolo più suggestivo è la “stanza sismica”, una piattaforma che simula una scossa di magnitudo 6.3, la stessa che nell’aprile 2009 distrusse L’Aquila. La simulazione avviene in tre diversi contesti: come se ci si trovasse a piano terra, come se ci si trovasse al quinto piano di un palazzo, come se ci si trovasse al quinto piano ma di un palazzo dotato di sistemi antisismici. Non proprio un’esperienza divertente, ma utilissima a comprendere – con le dovute differenze – cosa si prova quando la terra comincia a tremare violentemente e quanto la prevenzione sia importante.
Il calendario prevede poi una serie di seminari con esperti del mondo accademico, rappresentanti delle istituzioni, ingegneri, geologi e tecnici, che accompagneranno tutta la durata della mostra.
La rete istituzionale
In un territorio come quello calabrese, una delle aree a più alto rischio sismico dello Stivale, ospitare un evento di questa levatura ha un valore simbolico e concreto allo stesso tempo: un’occasione per fare rete tra istituzioni coinvolgendo e puntando a sensibilizzare soprattutto i più giovani, grazie alla sinergia messa in campo con le scuole del territorio.
Uno dei punti di forza dell’evento è infatti proprio questo: non si tratta di un’iniziativa isolata, ma del frutto dell’azione congiunta tra più soggetti. Dal nazionale al locale, con la collaborazione di forze dell’ordine, istituti scolastici, università e ordini professionali. «Fare squadra è importante», sottolinea il consigliere comunale con delega alla Protezione Civile Giovanni Cosentino.
Un percorso di consapevolezza
La mostra racconta i terremoti attraversando più dimensioni: la scienza, la storia, la tecnologia e il fattore umano. Il visitatore è accompagnato in un percorso che parte dagli strumenti, attraversa gli eventi storici più rilevanti in Italia, affronta il tema della vulnerabilità dei territori e delle costruzioni e infine si rivolge alle pratiche concrete: cosa fare prima, durante e dopo una scossa. Quest’ultima è la parte dedicata alla campagna “Io non rischio” messa in campo dai volontari della Protezione Civile calabrese.
Uno degli obiettivi principali è stimolare nei più giovani una consapevolezza attiva: non spettatori passivi, ma protagonisti consapevoli del proprio territorio. Qui partecipare significa non solo apprendere nozioni: significa aprire la mente alla cultura della prevenzione, coltivare la responsabilità civica e comprendere che ogni cittadino ha un ruolo nella costruzione di un territorio più sicuro.
«Non bisogna dimenticare quello che è accaduto – dichiara il sindaco di Montalto Biagio Faragalli –, ma è importante anche capire qual è il nostro ruolo per evitarlo. Noi continueremo questo percorso, a breve inizieremo anche una campagna di sensibilizzazione nelle scuole. Facciamo già un grande lavoro grazie alla nostra squadra di volontari della Protezione civile, ma agire sulle nuove generazioni è importante. E sono importanti collaborazioni come questa. L’unione fa la forza».
Le aperture al pubblico
L’apertura al pubblico di oggi segna l’inizio di un mese intenso di attività: la mostra sarà visitabile fino al 15 novembre (esclusi festivi e domeniche), dalle 8:30 alle 13:30 e dalle 15:00 alle 18:00, con ingresso gratuito e prenotazione obbligatoria tramite QR code o piattaforma online.
L’auspicio è che questo evento lasci una traccia duratura. Che la memoria diventi consapevolezza. E che la paura non si trasformi in panico, ma nel motore per la messa in sicurezza del territorio.