Il turismo balneare nel nord est dello Ionio, in quel tratto di costa che appartenne ai sibariti, sta vivendo una stagione estiva che sfida le statistiche regionali. I dati diffusi dalla Regione Calabria prospettano un calo complessivo del 25% nelle presenze turistiche rispetto all'anno precedente ma abbiamo fare un'analisi più approfondita, sentendo direttamente dagli operatori le testimonianze, i quali dipingono un quadro ben diverso e sorprendentemente positivo per questo specifico lembo di terra.

Se da un lato il dato regionale fa suonare un campanello d'allarme, gli stabilimenti balneari, le strutture ricettive (sebbene queste lavorino con un’organizzazione diversa tra tour operator e agenzie specializzate) e i ristoranti del tratto sibarita raccontano una storia diversa. Gli operatori che abbiamo intervistato riportano un afflusso costante di turisti con un tasso di occupazione che in molte località supera l'80% e in alcuni casi raggiunge il tutto esaurito, specialmente nei fine settimana di alta stagione.

«Devo dire che però il calo da noi non si è sentito – ci dice Stefano Vuozzo, imprenditore turistico - perché comunque già da giugno, nei fine settimana, siamo stati abbastanza pieni e devo dire che quest'anno rispetto agli altri anni abbiamo visto qualche presenza straniera in più. Il mese di agosto, come sempre, i villaggi, e Marina di Sibari in particolare, si riempiono. Dobbiamo puntare alla destagionalizzazione – conclude Vuozzo - per cercare di allungare il più possibile quest'estate che in Calabria si potrebbe protrarre fino a ottobre inoltrato

Sulla stessa lunghezza d’onda (non per trasmettere ma restando sulla battigia visto che parliamo di mare) anche la ristoratrice Annalisa Parrotta: «La nostra estate è stata molto positiva perché, almeno io con la ristorazione, ho lavorato tantissimo – ci racconta -, gente del nord, del centro, del sud, ragazzi giovani, famiglie, tante famiglie, tanti bambini. Cosa molto importante, però, mancano alcuni servizi fondamentali, l'aeroporto, per esempio. La gente che arriva dal nord – immedesimandosi nel turista “nordico” - non può farsi 1.200 chilometri in macchina oppure arrivare in aereo a Lamezia Terme per affittare un’auto per venire qua. Spendere altri soldi, farsi anche due o tre ore di viaggio per arrivare qua da noi e purtroppo non abbiamo le navette che li portano. Ed è un peccato – conclude Parrotta - perché noi abbiamo una costa bellissima, però non abbiamo i servizi, mancano tanti servizi essenziali. E questo ci limita un po', ci taglia fuori ed è un peccato, perché abbiamo delle spiagge bellissime, immense, che altre località turistiche non hanno

Le qualità non mancano, le spiagge del nord est dello Ionio sono note per la loro sabbia fine e dorata, i fondali bassi e l'acqua cristallina. Oltretutto, al puro relax balneare, la zona offre un ricco patrimonio storico e culturale (Museo e Parco Archeologico di Sibari per esempio) con un'eccellente tradizione enogastronomica che potrebbe attirare (o già attira) un turismo interessato a esperienze a 360 gradi.

Il divario tra i dati regionali e l'esperienza vissuta ascoltando direttamente gli solleva importanti interrogativi sulla metodologia di raccolta dati e sulla sua capacità di cogliere le sfumature e le specificità dei diversi territori calabresi. Mentre la regione riflette sulle cause del calo generale, il tratto a nord della costa ionica cosentina dimostra che una combinazione vincente di bellezze naturali e promozione mirata può fare la differenza creando una bolla di successo che resiste, o quantomeno cerca di farlo, alle statistiche negative. Certo, i servizi dovrebbero/potrebbero essere ancor di più attenzionati e aumentati, ne godrebbe tutto il territorio nell’intera annualità e non solo nel periodo di ombrelloni e sdraio. Sicuramente il dato emerso con l’ascolto solo di due operatori non è l’assoluta verità ma spesso la potremmo trovare nel mezzo delle versioni. Il messaggio che ne consegue, analizzando l’esperienza diretta, è che per comprendere appieno l'andamento del turismo in Calabria è necessario non solo leggere i numeri ma ascoltare anche la voce di chi vive e lavora sul campo, di chi ogni mattina mette l’elmetto, per chi ogni mattina difende questo singolo, prezioso, lembo di costa.