In Calabria, l'avvio del nuovo anno scolastico è segnato da una grave e prevedibile carenza di docenti di sostegno. Una situazione che si ripete, ma che quest'anno assume contorni ancora più drammatici, lasciando migliaia di studenti con disabilità senza il supporto didattico specializzato a cui hanno diritto. La responsabilità di questa crisi è attribuita a ritardi ministeriali cronici, che si manifestano con la pubblicazione tardiva dei bollettini per le assegnazioni, quando le lezioni sono già iniziate.

Il ministro Valditara è accusato di vivere di annunci e promesse, mentre la realtà sul campo è ben diversa. Nonostante le rassicurazioni, il sistema non riesce a garantire un inizio d'anno sereno. Un'opportunità cruciale, che avrebbe potuto alleggerire la situazione, è stata ignorata: la proposta di far partire le assegnazioni proprio dai docenti specializzati nel sostegno che avevano già indicato questa come prima scelta.

Questo avrebbe non solo garantito un immediato supporto agli alunni più vulnerabili, ma anche liberato posti per i docenti delle discipline, in particolare gli abilitati provenienti dal percorso selettivo (ex articolo sette), che ingiustamente si ritrovano ancora una volta in seconda fascia. La situazione in Calabria è particolarmente emblematica. Qui, in una delle regioni più penalizzate, l'assenza di una protesta massiccia da parte dei genitori è un dato che fa riflettere.

Nel frattempo, gli idonei ai concorsi, che hanno dimostrato le proprie competenze e hanno un'abilitazione, restano a casa per il secondo anno consecutivo. Questa realtà stride violentemente con l'immagine di una "Scuola del Merito" promossa dal Ministro, dimostrando come, al di là degli slogan, il sistema scolastico sia ancora intrappolato in ritardi burocratici e scelte che penalizzano il personale più preparato e, soprattutto, gli studenti che più necessitano di supporto.