Ennesima bocciatura nella classifica del Sole 24 Ore. Gli sforzi del centrodestra di raccontare una terra da sogno si infrangono contro gli indicatori macroeconomici mentre i cittadini si accontenterebbero di vivere in un posto normale
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Puntuale come il Natale è arrivata la classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita. Come sempre più a Nord si sale più la qualità della vita sembra migliore. Ovviamente i cittadini non hanno certo bisogno del prestigioso quotidiano economico per sapere come si vive dalle loro parti. C’è anche chi contesta i parametri, che sono essenzialmente economici, con cui viene redatta la classifica. In fondo il luogo comune, che spesso è una mezza verità o una verità e mezza, è che al Sud la qualità della vita sia migliore che nel Nord; se solo ci fosse lavoro…
Fatto sta che la classifica relega le città calabresi nei bassifondi. Per chi non se ne fosse accorto la migliore tra le province calabresi è Catanzaro, al 92esimo posto (due posizioni in meno rispetto allo scorso anno), Cosenza è 100esima (migliora di due), Vibo Valentia al 102esimo posto (sale di una postazione), Crotone stabile in 105esima posizione e Reggio Calabria ultima due posti più in basso.
Alla città metropolitana il quotidiano finanziario dedica un focus particolare parlando delle contraddizioni di questa città, che poi sono le contraddizioni di tutta la regione. A Reggio convivono la bellezza del suo “salotto” con vista sull’Etna a cui fanno da contraltare periferie degradate con strade dissestate, incuria diffusa, auto vecchie e rumorose.
Insomma la classifica sembra smentire la narrazione di un centrodestra che parla di Calabria straordinaria che avanza a grandi passi verso il futuro. Proprio mentre veniva pubblicata la graduatoria il presidente Occhiuto sui suoi social pubblicava due eventi di marketing territoriale. Il primo forse più centrato ovvero “il bosco dei giganti”, reportage sulla Sila che andrà in onda su Canale 5. Il secondo è Sandokan su Rai Uno, la serie che si preannuncia di grande successo ma che è stata accompagnata in Calabria da varie perplessità. Una su tutte: i bellissimi paesaggi calabresi verranno presentati al pubblico come la Malesia, chissà quanti si accorgeranno invece che è Le Castella.
Ovviamente gli indicatori macroeconomici calabresi sono questi da tempo immemore quindi è ingeneroso dire che la colpa è del centrodestra che governa da cinque anni la nostra regione. Lo stesso Occhiuto ha detto più volte di non avere la bacchetta magica per poter cancellare di colpo i ritardi storici della regione. Però vuole pervicacemente cambiare l’immagine della Calabria soprattutto agli occhi di chi non la abita.
Sotto questo aspetto ha funzionato l’impegno sugli scali aeroportuali, soprattutto l’acquisto da parte della Regione delle quote Sacal che ha garantito stabilità alla società. Per questo continua a parlare di Calabria straordinaria mentre ai suoi cittadini basterebbe abitare una regione normale.



